"argimusco grande roccia nel verde"
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Argimusco

L’area dell’Argimusco si estende su un vasto altipiano compreso tra i 1165 ed i 1230 metri s.l.m nell’antica Val Demona. Si trova nei pressi del paese di Montalbano Elicona, a soli 15 minuti d’auto. Borgo ricco di storia, di arte e tradizioni, considerato uno dei borghi più belli d’Italia, dominato da un maestoso castello federiciano

Argimusco

L‘altopiano dell’Argimusco è un sito naturalistico ed archeologico formato da gigantesche rocce antiche milioni di anni, caratterizzate da particolari forme di rara bellezza.
Si presuppone che questo sito sia legato all’Età del Bronzo, e che sia stato utilizzato come un vero e proprio santuario naturale. Un luogo dove si svolgevano riti e culti sacri legati alle divinità della Terra ma anche del Cielo.

Questo sito naturalistico ed archeologico da molti è stato definito come la “Stonehenge siciliana”, ma questa dicitura è errata. Nell’Argimusco non si trovano megaliti ma pietre naturali, alcune delle quali lavorate. Queste grandi rocce sono state modellate da agenti atmosferici, come il vento e l’acqua, creando pietre dalle forme particolari.

Quando l’uomo scoprì questo luogo senza tempo, silenzioso, spezzato solo dal rumore degli animali e dall’ululato del vento, incominciò a contemplarlo. Venne utilizzato soprattutto per l’osservazione del cielo.
Così le grandi rocce e l’intero paesaggio furono scelti per praticare l’astronomia. Per decifrare i movimenti degli astri, giungendo a scoprire l’alternarsi delle stagioni, e fissare le basi per un pratico e utile calendario.
Molte delle pietre presenti furono quindi lavorate per fini precisi, anche per riti sacri.

"megalite su altopiano"

Altopiano dell’Argimusco

Un luogo veramente magico, unico, dove gli amanti della natura potranno dedicare ben più che una visita, ma una giornata intera. Io stesso mi sono ripromesso di tornarci, con un clima più mite, per poter camminare lungo tutto il percorso di Trekking di quasi 3 km.

Tra questi monoliti i più singolari sono sicuramente il Sacerdote, la Grande Rupe dai profili umani. L’Aquila e il Mammut, e il Menhir della Virilità; quest’ultimo trattasi di due menhir che raffigurano le forme genitali maschili e femminili.
Ma quello che mi ha più colpito di più, è la faccia di un essere umano frontalmente, che si nota da tutte le direzioni, imperdibile.

Menhir della Virilità

Argimusco Megaliti

Unico esempio di sito megalitico in Sicilia, l’Argimusco evoca quindi, epoche remote nelle quali luoghi alti e ben orientati si prestavano all’osservazione del cielo. Luoghi fonte di ispirazione mistico-rituale. Questi megaliti quindi si osservano secondo un itinerario tracciato sull’altopiano. Tra questi citiamo solo i più caratteristici, quelli dalle forme più bizzarre.

Menhir della Virilità due monoliti  che evocherebbero un legame simbolico con la fertilità e la nascita. Il Mammut per la forma evocante il preistorico pachiderma. Fra i suoi anfratti crescono bellissimi esemplari di Agrifoglio.

L’Aquila uno dei più suggestivi di tutti i megaliti perché richiama allo sguardo e alla mente il nobile rapace. Nelle antiche credenze, oltre ad essere simbolo reale, compariva rappresentato con funzioni di animale psicopompo. Termine che significa “scorta alle anime dei defunti nel loro viaggio verso l’aldilà”.

Il volto il megalite che più mi ha colpito. Questa non è l’unica roccia a ricondurre a profili umani, ma si fa notare per la grande verosimiglianza.

Nella foto a sinistra si notano due facce. La foto di destra è più interessante perché offre una faccia, un profilo, e centralmente una faccia “quasi aliena” con un braccio

Megaliti dell’Argimusco

E ancora: la Grande Rupe, un altro imponente megalite che sembra delineare un gigantesco volto. La roccia detta il Santuario, che presenta frontalmente strane incisioni parallele che sembrerebbero destinate alla raccolta dell’acqua piovana. Acqua che poi sarebbe convogliata in alcune concavità scavate nella roccia.

Un altro megalite assolutamente fantastico è quello denominato dell’Orante. Si tratta di un verosimile profilo di donna in atteggiamento di preghiera, delineato nella sagoma della roccia. L’effetto ottico crea la sagoma di una figura a mani giunte che sembra pregare. L’effetto di questa figura sarà molto ben visibile al tramonto, quando il sole sarà dietro la roccia.

il megalite del Teatraedro, una roccia orientata verso nord considerata con buona probabilità opera dell’uomo. E le Rocche Incavalcate  che sembrerebbero ciò che resta di alcuni dolmen crollati.

Nella foto di sinistra è superfluo indicare la faccia nella roccia. A destra la forma di un cane

Il Bosco di Malabotta

Ricordo per gli amanti della natura, la vicinanza del Bosco di Malabotta uno straordinario scrigno di biodiversità. Qui è presente un ecosistema ricchissimo di flora e fauna, con  vaste radure abitate da suini neri e torrenti tortuosi.

Gli alberi presenti sono per lo più querce, ma vi si trovano anche: pini, noccioli, castagni, pioppi, aceri. Il bosco ha una superfice di quasi ottanta ettari. Voglio ricordare la vicinanza a questi luoghi di un piccolo paesino, Tripi, che vale la pena di visitare. Qui vi si trova tanta quiete e panorami bellissimi.

"megalite controluce persona che prega"
La sagoma della donna in piedi che prega
Argimusco come arrivare

Da Nord: autostrada A20 (Palermo-Messina) uscita Falcone. Appena usciti, circa 30 metri dopo il casello, svoltate a sinistra e prendete la strada che sale verso Montalbano Elicona. Arrivati a Montalbano seguire la segnaletica per l’Argimusco, la distanza dell’altipiano dal borgo è di circa 6 km.

Da Sud: autostrada A18 (Catania-Messina) uscire a Giardini Naxos. Proseguire poi in direzione di Francavilla di Sicilia/ Mojo Alcantara/Roccella Valdemone. Superato quest’ultimo paese salire verso i monti, lungo la strada SP2, fino al bivio con la strada SP110, ed andare in direzione Montalbano Elicona. Da qui poi seguite le indicazioni

"cartellone mappa argimusco"

Argimusco mappa dal cartellone posto all’ingresso del parco