Aspra
Museo dell’acciuga Aspra
Aspra è un piccolo borgo marinaro della Sicilia nord occidentale. E’ una frazione del Comune di Bagheria, la cui origine si pensa risalga al periodo di dominazione araba. Questa borgata marinara, è formata da poche case, ma vi sono due motivi per cui se siete in zona dovete vederla.
Per prima cosa il suo Museo dell’acciuga. Secondo, il suo caratteristico porticciolo, con le sue piccole barche colorate, e il lungomare. Qui potrete assistere a dei fantastici tramonti, magari gustando un buon gelato di cui Aspra e famosa. Al calar del tramonto il porticciolo e il lungomare, prendono vita, affollati da turisti e locali.
L’attività prevalente di questo affascinante ritratto di Sicilia, situato nel Golfo di Palermo, è l’industria conserviera ittica. Aspra è famosa per la conservazione delle acciughe sotto sale e sott’olio, che esporta in tutto il mondo. Non a caso ad Aspra troviamo il “Museo dell’acciuga” fondato da Michelangelo Balistreri.
Il museo dell’acciuga di Aspra
Questo semplice museo, realizzato da Michelangelo Balistreri è una vera perla, unica in Sicilia…nel mondo. Non si tratta di un semplice museo dell’acciuga, come il nome può far credere. Bensì io lo definirei un museo della sicilianità.
Un luogo dove sono racchiusi e conservati oggetti di vita provenienti da tutta la Sicilia, per lo più dell’arte marinara, ma non solo. Questo luogo è un atto di passione realizzato dai fratelli Girolamo e Michelangelo Balistreri, che hanno raccolto con cura elementi dell’arte marinara dell’azienda di famiglia.
A questi si sono aggiunte molte donazioni di oggetti di tutti i tipi, e la ricerca dei Balistreri, per aggiungere sempre nuovi oggetti al museo. Un museo che non ha solo un valore economico, ma soprattutto artistico, morale, e tradizioni di siciliani veri.
Al suo interno si trovano molti cimeli, documenti ed attrezzi, che fotografano e documentano secoli di procedimenti della salagione delle acciughe. Molti modelli di imbarcazioni da pesca artigianale, con le loro attrezzature, che raccontano uno spaccato di vita marinara.
Una fantastica pagina d’identità siciliana, da vedere, ascoltare, e raccontare ai propri figli. Ho detto anche ascoltare….già, perché il buon Michelangelo racconterà, e accompagnerà la visita dei turisti a suon di note di chitarra. Note, storie, dialetti siciliani…insomma quasi un viaggio interattivo nella Sicilia di un tempo passato.
Gli oggetti, le barche, i documenti conservati, sono l’occasione per valorizzare i borghi di mare e creare nuove attività che li valorizzino.
Il cortile del Museo dell’acciuga
Nella parte esterna del museo, formato da alcuni capannoni e locali, dove in passato avveniva la lavorazione del pescato, troviamo ricostruiti degli spaccati di luoghi siciliani di un tempo. Sembra quasi di stare in un set cinematografico. Vi assicuro che resterete a bocca aperta osservando queste location.
Cortile interno usato anche dai fratelli Balistreri, per organizzare feste, eventi, attività didattiche, tutto al servizio della piccola comunità di Aspra e Bagheria.
Ogni location ha il suo significato, la sua storia. E’ molto interessante soffermarsi ad osservare ogni singolo particolare, come le foto dimostrano. Non voglio ripetermi, ma anche i locali interni sono talmente pieni di oggetti, che ci vorrebbero ore per vederli tutti. Osservarli, e capirne l’uso, la storia, le tradizioni. Insomma un piccolo grande museo…unico.
E quello che lascia basiti, è il fatto che a realizzarlo siano state due persone comuni: i fratelli Balistreri. In un luogo comune, locali comuni, con scaffali e materiali comuni, oggetti comuni. Un vero “gioiello artigianale”, stupefacente per la sua semplicità, ma che dovrebbe avere il giusto risalto dalle istituzioni locali e regionali.
Chissà, forse acquisterebbe più popolarità per tanta gente, ma perderebbe la magia che regala a chi lo visita oggi. Godiamocelo così perché è stupefacente per quello che è: museo dell’acciuga e delle arti marinare di Aspra.
Michelangelo Balistreri
Ma chi è questo signore che ha messo anima e corpo, passione e amore, per realizzare questo piccolo capolavoro? Michelangelo è il terzo motivo per cui dovrete visitare assolutamente questo luogo.
Già qui iniziano le note dolenti, ma note di coraggio e d’amore per la propria terra, la Sicilia. Infatti il buon Michelangelo, amato e stimato in paese da tutti, è stato oggetto di angherie da parte della mafia. Angherie e soprusi che non ha esitato a denunciare, perché qui prende senso la frase che ho voluto citare in precedenza: “Siciliani Veri”.
Si, perché il Sig. Michelangelo è un Siciliano Vero, no quei piccoli branchi di pescecani, che si fanno forti con la violenza e le minacce. Non importa che si chiamino mafia, malavita, o delinquenza, sono persone codarde che approfittano della fragilità e della paura della gente.
Ma Michelangelo ha sempre rimandato al mittente le minacce, e ha comunque realizzato il suo sogno di un museo della sicilianità, per “Siciliani Veri”.
Michelangelo Balistreri in una fase dei suoi racconti
Lettera alla mafia
Ci tengo a condividere con tutti coloro che amano non solo la Sicilia, ma il prossimo, la vita, la famiglia, i valori veri, quella che è la lettera pubblicata da Michelangelo dopo le ultime minacce subite.
” Comunicazione importante agli aspiranti MAFIOSI di Aspra e nuovi partecipanti al casting – Tu si que non vales -. Il sottoscritto Michelangelo Balistreri informa personalmente gli aspiranti MAFIOSI di Aspra che nonostante la vostra richiesta di pizzo del 2015 poi quella del 2020 ed ora con la visita a casa mia di tre vostri piccoli nuovi iscritti al casting – Tu si que non vales – non riesco a provare odio per voi anzi dovete sapere che prego per voi e per le vostre famiglie, affinché Cristo vi riporti alle luce e vi faccia capire il vero senso della vita. Invito tutta la comunità a pregare per queste persone che ne hanno veramente bisogno.”
Come vedete non c’è rancore nelle sue parole, ma solo amore e pace. Sentimenti che solo chi sta bene con se stesso e con la comunità può pronunciare. Comunità che però non sempre in questi anni è stata solidale con lui. Dal giorno della prima denuncia, non gli è stato più possibile partecipare alle iniziative sociali e religione, non poteva frequentare più l’ambiente dei pescatori. Come dice lui: “In parole povere ero diventato uno sbirro.”
Malgrado ciò, la maggior parte della comunità continua a volergli bene, anche se qualcuno preferisce tenersi distante.
Vi sono ancora molte parole belle, vere, forti, pronunciate da Michelangelo, ma io voglio limitarmi a questo. Il mio non è un’ articolo di attualità, un articolo di mafia; io scrivo la bellezza, le emozioni, i viaggi. Ma ogni tanto bisogna mettere “i puntini sulle ì” e non mi esento dal farlo.
Il museo e l’omaggio agli “Eroi”
Ciò che ho detto in precedenza, era doveroso per due motivi. Primo: perché sulla mafia non bisogna stare zitti. Bisogna denunciare! Secondo: perché all’interno di questo museo, troverete una sezione, un’ angolo, dove sono esposte diverse opere che onorano chi la mafia la ha combattuta. Chi contro questa piaga ha sacrificato la vita. E’ un angolo di museo che mi ha colpito molto, con opere molto belle, o reperti importanti. (E’ presente la poppa con elica, della barca che servì per trasportare l’esplosivo che uccise Falcone e la scorta).
Emilio Costanzo
Ma il museo non finisce di stupire chi si addentra in questo percorso di sicilianità. Al piano superiore dello stabile, troviamo in una stanza, un tal Emilio Costanzo. Il nome non vi dirà nulla, ma vi assicuro che è un’artista “unico al mondo”. Prima di dire altro, voglio farvi vedere due foto, e poi vi parlerò di lui.
Osservando bene queste foto direte: “belle”. Ma se io vi dicessi che sono tutte realizzate con pezzetti di Gratta e Vinci riciclati? Certo avete capito bene: pezzetti di Gratta e Vinci riciclati, che il maestro inserisce sapientemente, dando vita ad ogni opera. Non sono opere straordinarie, uniche al mondo?
Nel mio viaggiare in lungo e in largo, non mi era mai capitato di imbattermi in opere del genere. Vi assicuro che le foto non rendono giustizia a tanta bellezza. Colori accesi, sgargianti, forme e perfezione nei dettagli; un artista unico al mondo. E con questo vi ho dato il quarto motivo per venire a visitare il museo dell’acciuga ad Aspra. Ci state ancora pensando?
I dettagli e la perfezione di questo oggetto lasciano sbalorditi
Ricordatevi che tutte queste opere sono in vendita, insieme a souvenir più piccoli ed economici. Io ho comprato ovviamente un bel pesce molto colorato, con calamita.
Ma queste opere sono solo una parte delle numerose che l’artista ha creato, e che conserva in un’altro locale. Potete guardare qui sotto questo semplice ma unico video al mondo, di queste opere singolari nel loro genere.
Conclusioni
Spero con questo mio articolo, di aver stuzzicato la vostra curiosità (oltre all’appetito, perché i prodotti realizzati qui sono buonissimi). Quindi spero che quando vi appresterete a venire in Sicilia, vi ricordiate di questo luogo, non molto conosciuto, ma unico.
Chi mi conosce sa che io amo raccontare di luoghi sconosciuti alla grande massa del turismo, perché questi luoghi mantengono il sapore dell’autenticità, del genuino, della tradizione. Il Museo dell’acciuga e delle arti marinare con tutto ciò che l’accompagna, è uno di questi luoghi di Sicilia autentici.
Lasciatemi concludere con l’immagine di uno dei pezzi forti di questo luogo speciale. Il proiettore originale usato da Giuseppe Tornatore nelle riprese di “Cinema Paradiso”. Proiettore, le sedute originali del cinema, e altri oggetti gentilmente donati al museo.
Questo oggetto di gran valore, potete immaginare se anziché essere esposto al museo dell’acciuga, fosse battuto all’asta da Christie’s. (Christie’s, fondata nel 1766 da James Christie, è la più grande casa d’aste al mondo) Che valore avrebbe? A che prezzo verrebbe venduto a qualche facoltoso milionario, o museo internazionale?
Invece è qui, al museo di Michelangelo Balistreri, ad Aspra in Sicilia, e c’è lo godiamo noi!