"quadro baronessa carini ritrae la sua morte"
Posti da visitare in Sicilia,  Racconti di Viaggio

Baronessa di Carini

La storia popolare della Baronessa di Carini trae origine da un fatto di cronaca del XVI secolo. Fatti e personaggi storicamente esistiti si fondono nel tempo a racconti e canti popolari che tramandati oralmente per secoli sono giunti fino a noi. Il mistero dell’assassinio della giovane donna Baronessa di Carini, incuriosisce da sempre storici e studiosi di cultura e tradizioni popolari.

La Baronessa di Carini

La Baronessa Laura Lanza Trabia di Carini è esistita davvero. Ed è esistito davvero anche il suo amante Ludovico Vernagallo. I loro nomi negli atti di morte  sono oggi conservati presso l’archivio della Chiesa Madre di Carini. Ma quelle che sono le vicende della vita reale si intrecciano con la leggenda. dando vita ad una romantica e dolorosa storia d’amore. Tutto inizia nel dicembre 1543, quando la giovanissima Laura (14 anni) viene data in sposa al nobile don Vincenzo La Grua Talamanca.

Laura vive obbedendo da buona sposa, e darà al marito dei figli. Purtroppo questo era un matrimonio combinato, non vero amore. Quando la baronessa conosce Ludovico, cugino del marito, prova per la prima volta una passione mai provata. Laura è ancora giovane, Ludovico un bel ragazzo, e la relazione adultera tra i due è inevitabile.

Il 4 dicembre 1563 Laura e Ludovico vengono sorpresi insieme in atti amorevoli dal padre di lei. L’adulterio era un disonore troppo grande per una famiglia nobile, e andava lavata col sangue. Il padre dopo aver ucciso Ludovico si avvicinò alla figlia dicendogli  “Perdonate, signora Figlia, ma vengo a uccidere anche voi“. E la tragedia fu compiuta. 

Appoggiandosi la mano sul cuore trafitto da due coltellate, prima di cadere a terra si appoggiò al muro. Muro su cui tutt’oggi è presente l’impronta della mano insanguinata.

Castello di Carini

Il delitto avvenne proprio nelle stanze del Castello di Carini che si può ammirare e visitare. Eretto nel medioevo sulle fondamenta di una antica fortificazione araba, il castello fu costruito come maniero di difesa. Nel 1283, i nuovi proprietari lo trasformarono in una residenza nobiliare.

Architettonicamente, le mura medievali risalgono all’XI e XII secolo. Elementi arabo-normanni sono riscontrabili nella seconda porta del castello, dove l’arcata a sesto acuto ne prolunga lo slancio.

Entrando al piano terra troviamo una stanza con volta a crociera che originariamente era un muro esterno. Nella cappella si ammira un artistico tabernacolo ligneo del primo decennio del Seicento con colonnine corinzie che scandiscono prospettivamente lo spazio

"cappella del castello di carini"

Al piano superiore vi è all’ingresso di quella che era l’ala quattrocentesca del castello. Dalla porta accanto si accede al salone delle feste, caratterizzato da un soffitto ligneo cassettonato con elementi stalattitici decorati. Il salone delle feste è un classico esempio di ambiente quattrocentesco. Sempre al primo piano troviamo le stanze della famiglia.

Si trova proprio tra queste la camera da letto della baronessa Laura, dove incontrava il suo Ludovico e dove avvenne il duplice omicidio.

"stanza con pietra una finestra e un dipinto"
La stanza dove avvenne l'uccisone della baronessa
Il mistero della mano insanguinata

Se volete provare il piacere del brivido dovreste visitare la stanza della baronessa il 4 dicembre, possibilmente di sera! Pare che proprio in quel giorno, anniversario del delitto, compaia sul muro la famosa impronta della mano insanguinata. In realtà la “macchia” è visibile sempre e per i meno superstiziosi non è altro che una chiazza di umidità su un muro.

Eppure c’è chi giura che il 4 dicembre di ogni anno quella macchia assuma la forma di una mano e diventi rossastra. Solo per poche ore… prima di tornare ad assorbirsi nel muro e nella memoria. Sarà vero? Sarà una trovata pubblicitaria per rendere ancora più affascinante l’itinerario storico al castello? Sta a voi decidere e … provare. Certamente le anime infelici di due innamorati popolano ancora quelle stanze.

Effettivamente visto da vicino sembra l'impronta di una mano insanguinata
Museo dell’opera dei pupi siciliani

All’interno del Castello di Carini è ospitato anche un singolare Museo dell’opera dei pupi siciliani. Un’arte che racconta tutte le tradizioni, le leggende e la storia della Trinacria. Il Museo dell’Opera dei Pupi Siciliani espone centinaia di pupi, con tanto di scenari e sipari che fanno parte della collezione di Angelo Sicilia. I visitatori potranno vedere da vicino questo affascinante mondo nelle sale del Castello La Grua Talamanca. Questo grazie alla collaborazione tra il Comune di Carini e la Marionettistica Popolare Siciliana di Palermo.

Palermo cosa vedere nelle vicinanze

Il Comune di Carini con il suo Castello della Baronessa di Carini, sono una delle cose da vedere vicino Palermo. È la terza città più popolata della città metropolitana di Palermo, dopo il capoluogo e Bagheria. Il comune si trova nella Sicilia occidentale.

il paese vanta una storia millenaria, grazie ai fertili terreni, e alla sua conformazione territoriale. Segni dell’uomo si hanno sin dalla Preistoria. La città vanta una storia antica documentata da citazioni in opere e molteplici ritrovamenti. Il primo insediamento nel territorio sarebbe stato verosimilmente ad opera dei Sicani.

Conobbe il suo massimo splendore nella seconda metà del V secolo a.C. Divenuta un importante scalo marittimo, fu molto frequentata dai Fenici che vi portarono numerosi prodotti e metalli sconosciuti in Sicilia.

Urbanisticamente Carini presenta un assetto medievale e un assetto moderno. Il primo ha come riferimento il castello, attorno al quale si estende l’antico borgo, con la chiesa di S. Giuliano. Il primo ampliamento del borgo si ha nel XV secolo, con l’urbanizzazione di “Piano Cardoni”, l’odierna piazza del Duomo. Ma è nel XVI secolo che comincia il vero e consistente processo di urbanizzazione del territorio, con costruzioni di case e palazzi nobiliari.

Piazza Duomo a Carini

Aree archeologiche

Visto gli antichi insediamenti presenti nel territorio, la zona presenta diverse aree archeologiche. In queste sono stati ritrovati reperti di varie epoche storiche.  L’area Archeologica Baglio-Carburangeli, area archeologica contrada “S. Nicola”, area archeologica “Moscala”. E ancora, area archeologica “Manico di Quarara” e Area archeologica “Ciachea”.

L’ingresso che conduce al cortile del castello, e una miniatura di come era il castello

Carini Palermo distanza

Da Palermo a Carini la distanza è di 28 km percorribili in 35 minuti d’auto. In automobile o in autobus potrete percorrere la A29 Palermo-Mazara.