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Cefalù è un borgo marinaro inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia, e buona ragione. Sviluppatasi attorno al Duomo di Cefalù, voluto da Ruggero II, ha conservato con il passare dei secoli il suo antico aspetto, con le strette viuzze del centro storico, tipicamente medioevali. I palazzi che arricchiscono la città sono arricchiti da decorazioni architettoniche e le chiese presenti mostrano tutta l’importanza della sede vescovile.
Splendido è il suo borgo marinaro, con le case antiche fronteggianti il mare, che ne regalano un sapore antico. Peccato per i molti turisti in alta stagione, ma in primavera, o fine estate, è uno dei posti da visitare in Sicilia, ammirandolo nel suo miglior splendore.
Il Duomo di Cefalù è stato dichiarato nel 2015 patrimonio dell’Unesco, ed è uno di quei “monumenti religiosi” assolutamente da visitare in Sicilia. Il duomo secondo una leggenda, sarebbe stato realizzato in seguito al voto di Salvatore de Ruggero II, dopo essere scampato da una tempesta.
La sua costruzione fu iniziata nel 1131 per volontà di Ruggero II, primo re di Sicilia. Nelle intenzioni del sovrano normanno l’edificio sacro doveva diventare il mausoleo di famiglia. Nel 1145, infatti, fece costruire due sarcofagi di porfido, da collocare nei bracci laterali del transetto, uno dei quali doveva conservare le sue spoglie, cosa che però non avvenne mai perché alla sua morte, avvenuta nel 1154, dell’edificio era stato completato solo la parte presbiteriale (presbiterio: il posto riservato al vescovo e al clero nelle basiliche cristiane, situato nella parte estrema della chiesa), e così il sovrano venne seppellito a Palermo.
Mahhh questo Ruggero II forse era un po’ megalomane, costruire tale enorme opera d’arte solo per esserci seppellito alla sua scomparsa.
Che poi, all’interno di questo meraviglioso Duomo, riflettendo insieme ai miei neuroni ci siam detti “ma questo cristiano qui, si costruisce un tale mausoleo che verrà finito e consacrato nel 1267, cioè ben 136 anni dopo la posa della prima pietra, e alla sua morte dopo ben 23 anni avevano tirato su solo il presbiterio. Ecco ciò che ci chiediamo noi: ma quanti anni si credeva di campare questo Ruggero?”.
Solo diversi decenni dopo, con diverse modifiche rispetto al progetto originale, si portava a termine la costruzione e nel 1267 la Cattedrale veniva finalmente consacrata dal cardinale Rodolfo, vescovo di Albano.
La facciata principale, come già evidenziato, è fortemente caratterizzata dalle due torri campanarie munite di feritoie, monofore e bifore. Tra esse si trova il portico a tre arcate, iniziato nel 1471 da Ambrogio da Como, e l’interessante portale in marmo bianco, arricchito da preziose decorazioni, della seconda metà del XII secolo. Sopra il portico la facciata è deliziosamente decorata con un ordine di archi intrecciati, interrotti da un’ampia finestra centrale, e da un secondo ordine di archi ciechi.
Belle anche le pareti del transetto e quelli absidali ornate con un’alternanza di archi intrecciati e esili lesene.
Il borgo si trova ai piedi di un promontorio roccioso alto 268 mt che sormonta il paese regalando a chiunque decida di avventurarsi per le sue ripide viuzze, ideali per un’escursione totalmente immersa nella storia e nel verde della natura, delle viste mozzafiato e dei tramonti impareggiabili. Ai piedi della poderosa rocca il borgo di poco più di 14.000 abitanti, che in estate triplica le presenze, si intrinseca di viuzze e vicoli di struttura medioevale, con case e strade di pietra, che lasciano spazio a quelle che sono le tradizioni e il folclore del passato.
Camminando tra le viuzze, spicca un posto particolare, in Via Vittorio Emanuele davanti al rinascimentale Palazzo Martino: il lavatoio medievale contraddistinto da una scalinata in pietra lavica e da una serie di vasche nelle quali viene raccolta l’acqua che scorre dalle 22 teste di leone sovrastanti. Le vasche ospitano gli appoggi che venivano anticamente utilizzati per la pulizia dei panni dove lavandaie andavano per pulire il bucato, tra grida e canti siciliani, utilizzando le apposite vasche per strofinare i panni. Quello che era un rituale quotidiano di un tempo, oggi è un simbolo concreto e ancora intatto della storia di questo borgo marinaro.
La spiaggia di Cefalù, una delle più belle spiagge della Sicilia Occidentale, consta, di un piccolo lembo di terra, che dirada dolcemente nelle acque cristalline, con alle spalle una serie di antiche case adagiate sul promontorio direttamente sul mare. Un vero “Dipinto della natura” come scrivo nel mio libro “Sicilia da Raccontare”….
” Io percorso tutto il tratto, torno indietro e mi dirigo lungo il molo dove i ragazzi si divertono tuffandosi nelle acque azzurre e limpide. Arrivo fino la punta più estrema del molo stesso, ed è da lì che si ha la più bella visuale di Cefalù…mare cristallino, la rocca che nella sua imponenza domina il mare e la spiaggia, e le sue antiche case colorate con balconi sul mare, che sembrano frutto della mano di qualche pittore in vena di dipingere colori, gioia, felicità.
Già, la definizione giusta per questo scorcio straordinario è proprio quella di “Dipinto della Natura”.
Ma le spiagge a Cefalù non si esauriscono solo con questo spettacolo della natura, ma vi sono altre lunghe spiagge con servizio di ombrelloni/lettini, come il Lido di Cefalù che si distingue per le sue acque cristalline e la sua sabbia dorata. Scelta ideale per le famiglie, grazie al suo fondale che decresce dolcemente e agli innumerevoli servizi che mette a disposizione dei bagnanti.
Se vi ponete la domanda su cosa vedere in Sicilia, non perdete tempo….nel viaggio in Sicilia, Cefalù è un luogo assolutamente da visitare.
Sicilia mappa
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