Chiesa dei Gesuiti
Uno dei templi più spettacolari di Venezia, la chiesa di Santa Maria Assunta, detta dei Gesuiti, è un gioiello barocco, famosa per i suoi decori in marmo verde e bianco. Si trova situata in un luogo appartato di Venezia, in Campo dei Gesuiti, vicino a Fondamenta Nuove. Quindi se vi giungerete col vaporetto l’imbarcadero in cui scendere sarà questo. Ma io consiglio sempre una bella camminata, che tra calli e campielli non guasta mai.
La prima edificazione della Chiesa dei Gesuiti risale al 1148 ad opera dei Cruciferi. Distrutta più volte da vari incendi, venne infine venduta, insieme all’annesso convento, ai Gesuiti che, nel 1715, decisero di abbatterla per costruirne una più grande e vistosa.
La chiesa che possiamo ammirare oggi, risale quindi ai primi anni del ‘700 e fu edificata, grazie al finanziamento della famiglia Manin, nello stile barocco e consacrata nel 1728.
Chiesa di Santa Maria Assunta
Questa chiesa viene giustamente considerata eccessiva, sontuosa, sfarzosa, e lo è realmente. Quando vi si entra si resta abbagliati e stupiti dalla bellezza e dall’eleganza dei suoi marmi, e dallo scenografico altare, progettato dal frate carmelitano Giuseppe Pozzo. Sormontato da un grande baldacchino con cupola, l’originale architettura è sostenuta da dieci colonne tortili di marmo verde che custodiscono il prezioso tabernacolo tempestato di lapislazzuli.
Vi assicuro che è una delle cose più sontuose e spettacolari che potrete vedere all’interno di una delle chiese di Venezia. Vi ritroverete a fissarlo, e osservarlo più volte, per assaporarne tutta la sua meraviglia. All’interno dell’altare è custodito vi è custodito l’Assunzione della Vergine, del 1555 del giovane Tintoretto.
La pavimentazione della chiesa di Santa Maria Assunta creata con motivi geometrici, aiuta a guidare l’occhio verso lo scenografico altare. Meraviglioso, lungo la navata di sinistra, il pulpito, ad opera dello scultore Francesco Bonazza, in pietra bianca e verde scolpita in morbidi drappeggi. Ma nell’insieme è tutta la chiesa a destare stupore.
Chiesa dei Gesuiti la facciata esterna
La facciata esterna della chiesa di Santa Maria Assunta detta dei Gesuiti, si presenta divisa in due ordini. Quello inferiore (più grande) è scandito da otto colonne alveolate corinzie posate su alti piedistalli specchiati. Le quattro centrali in posizione avanzata a sottolineare la corrispondenza alla navata. Il movimento della facciata è moltiplicato dai fasci di semi pilastri, leggermente incavati, che accolgono ogni colonna e dalla spezzatura dell’alto architrave.
L’ordine superiore, di quattro semplici pilastri senza capitello, è ristretto alla larghezza della navata da ampie volute ed aperto al centro da una grande finestra. A coronamento vi è il timpano leggermente sfasato su due piani verticali e sormontato dal dinamico gruppo marmoreo dell’Assunzione di Maria ed angeli di Giuseppe Torretto a cui fanno scenografica ala angeli e putti adoranti.
Chiesa dei Gesuiti i tesori
All’interno della Chiesa, troviamo varie opere che sono dei veri e propri tesori. Come il Martirio di San Lorenzo di Tiziano, uno dei più bei notturni della storia dell’arte. L’Assunzione della Vergine di Tintoretto, oltre che varie opere di Palma il Giovane e Cima da Conegliano. Vi si trova inoltre la tomba della famiglia Da Lezze di Jacopo Sansovino.
Alla sinistra della navata troviamo la Cappella di San Lorenzo conosciuta per il dipinto della pala d’altare: Il Martirio di San Lorenzo, capolavoro di Tiziano. Sulla destra invece la Cappella di San Francesco dove, sull′altare sormontato da angeli marmorei, la pala de La predicazione in oriente di San Francesco Saverio di Pietro Liberi.
Lato destro della chiesa
Nel transetto di destra troviamo la meravigliosa Cappella di Sant’Ignazio di Loyola. costruita a spese del procuratore Vettor Grimani. Al centro vi è la pala d’altare, e la statua del fondatore della Compagnia di Gesù, Sant’Ignazio.
Nel lato destro della navata si trovano: La Cappella dei tre Gesuiti con la pala Lo Spirito Santo, Santa Maria, San Marco e santi gesuiti. Le corone deposte al suolo rappresentano la comune rinuncia dei tre Santi agli onori nobiliari. Le Allegorie scolpite sopra l’altare raffigurano l’Umiltà, seduta con l’agnello in grembo; la Carità e nel mezzo l’immagine dell’Anima ragionevole e beata.
La Cappella di Santa Barbara con la statua di Santa Barbara di Giovanni Maria Morlaiter, e la Cappella dell’Angelo Custode. Assegnata alla Schola dei testori dei pani Seda (o samiteri, tessitori di preziosi tessuti). La pala l′Angelo Custode ed angeli che trasportano le anime è di Jacopo Palma il Giovane (1619).
La sacrestia della Chiesa dei Gesuiti a Venezia
Da non perdere assolutamente la Sacrestia, in cui si trova un grande ciclo di opere di Palma il Giovane. Molti turisti vi ci passano avanti, o meglio abbagliati dalla bellezza della chiesa, non si accorgono di questa saletta che è un vero tesoro.
Ci si può sedere su una delle numerose sedie, e restare a contemplare in assoluto e rilassante silenzio, la bellezza e la preziosità di questi capolavori di un grande artista come Palma il Giovane (1549-1628).
Ex Convento dei Crociferi
Di fianco alla chiesa, annesso ad essa, troviamo l’ ex Convento dei Crociferi ristrutturato dallo IUAV, e oggi convertito in residenze universitarie e smart hotel con servizio di bar e ristorante. Qui dopo la meravigliosa esperienza di visita della chiesa, se vorrete potrete concedervi una pausa bevendo un caffè o mangiando qualcosa. Sedersi in questo grande chiostro ricco di storia, convertito in caffetteria, o nella piccola terrazza sul retro affacciata sul Rio dei Gesuiti, è davvero una delle esperienze “segrete” più belle che Venezia possa offrire.
Questo complesso conventuale ha una storia lunga ed interessante alle sue spalle, essendo stato scuola pubblica dal 1774 al 1797 e poi sede della caserma militare Manin sino ai primi anni 1960. Dopo un lungo periodo d’oblio, è stato concesso dal Comune di Venezia allo IUAV in diritto quarantennale di superficie a titolo gratuito. A patto che fosse realizzata una struttura residenziale per studenti e ricercatori delle università cittadine.
In queste ultime foto, la prima riguarda un particolare degli sfarzosi marmi policromi della chiesa di Santa Maria Assunta detta dei Gesuiti. Abbiamo poi due foto dello splendido chiostro, e la porta d’ingresso dell’Oratorio dei Crociferi.
Oratorio dei Crociferi
L’Oratorio fa parte integrante di un edificio medievale dalla semplice struttura a capanna – l’ospizio Renier Zen – fondato nel XII secolo dall’ordine religioso dei padri Crociferi. Esso era destinato a ospedale e a luogo di ristoro di pellegrini e di crociati.
L’antichità delle origini, che colloca questo ospizio tra i primi che sorsero a Venezia, a testimonianza di un modo particolare di sovvenire ai bisogni delle categorie sociali più deboli che fu peculiare della Repubblica lagunare, non è il solo motivo di interesse che si attribuisce oggi al complesso dei Crociferi.
Esso è infatti legato a un episodio significativo del tardo rinascimento veneziano. Il ciclo pittorico di Jacopo Palma il Giovane, eseguito tra il 1583 ed il 1592, che ricoprì per intero le pareti e il soffitto del piccolo oratorio.
Si tratta di un unicum nel panorama della cultura artistica veneziana del XVI secolo, sia perché è l’unico complesso decorativo dell’epoca legato al nome di un solo artista – fatta eccezione per la Scuola Grande di San Rocco decorata dal Tintoretto –, sia perché documenta uno dei momenti più felici della copiosa produzione palmesca, nel quale vengono rappresentati alcuni tra gli avvenimenti più salienti della storia dell’Ordine religioso che lo fondò.