"interno chiesa con colonne rivestite in rosso cupola e altare al centro"
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Chiesa di San Salvador

Come tutte le chiese veneziane più antiche, anche le origini di San Salvador sono assorte nella leggenda. La tradizione dice che sarebbe stata fondata nel 638 da san Magno. Ma stando a documenti ufficiali, invece, la prima attestazione di San Salvador è del 1141.

L’edificio cinquecentesco fu progettato da Giorgio Spavento e completato da Tullio Lombardo, che garantì una coerenza stilistica all’antica nelle soluzioni architettoniche e decorative. I lavori si chiusero con Jacopo Sansovino che firmò il classicheggiante monumento funebre al doge Francesco Venier e l’altare della cappella di Sant’Agostino.

La facciata, completata nel 1663 da Giuseppe Sardi, autore anche della vicina Scuola Grande di San Teodoro, si presenta tripartita, a due ordini sovrapposti, scandita orizzontalmente dal cornicione marcapiano e dal basamento marmoreo, e coronata, nel registro centrale, dal timpano triangolare ornato di statue.

Il maestoso portale, che si apre alla sommità di un’alta scalinata, riprende il motivo della facciata. Adornata anche da riquadri geometrici e da ghirlande fiorite. L’interno, dalle proporzioni monumentali, si svolge come una basilica cruciforme a tre navate con transetto e absidi semicircolari.

Opere Chiesa San Salvador

Nella chiesa è sepolta Caterina Cornaro, regina di Cipro, all’interno del Monumento funebre a lei dedicato. Vi sono sepolti anche tre dogi del Cinquecento. Il doge Francesco Venier, in un monumento di Jacopo Sansovino, e due dogi della famiglia Priuli, Lorenzo e Girolamo, riuniti nello stesso monumento. Questi insieme al bellissimo organo, sono visibile nelle foto di seguito.

L’altare maggiore è opera del tagliapietra Guglielmo dei Grigi, detto Guglielmo Bergamasco, datati alla prima metà del XVI secolo. Nella chiesa si trovano due tele del Tiziano, l’Annunciazione e la Trasfigurazione, sull’altare maggiore.

La Pala d’oro della Chiesa di San Salvador

Nell’altare maggiore è custodita la pala d’oro, costituita da cinque registri ricoperti da piccole lamine d’argento romboidali dove si inseriscono numerose figure in cui gli elementi decorativi, come le aureole e le vesti, sono dorati.

La sua realizzazione avvenne fra la metà del XIV secolo e l’inizio del ‘500 e presenta un complesso sistema figurativo che segue un preciso ordinamento teologico. Vi sono rappresentati, oltre alla Trasfigurazione, festa a cui la chiesa è dedicata, santi legati alla tradizione veneziana, martiri e profeti. Ma c’è anche il committente che pagò gli ultimi interventi, il priore del monastero, e proprio sotto la figura di Gesù.

Vedere la Pala d’oro della Chiesa di San Salvador non è per tutti, perché durante l’anno è coperta da una tela: la Trasfigurazione, dipinta da Tiziano Vecellio. Essa infatti viene esposta al pubblico soltanto tre volte l’anno, a Natale, Pasqua e il 6 agosto.

"altare con pala argentata dorata"
La pala d'oro durante il periodo pasquale

La palla di cannone conficcata

Sul lato sinistro della facciata della Chiesa di San Salvador, alla base della prima colonna, è incastrata una palla di cannone. Il 6 agosto 1849, il proiettile si conficcò nel punto dove ancora oggi è visibile, senza arrecare ulteriori danni alla struttura.

Nel 1849, l’esercito austriaco stringe un assedio attorno a Venezia in risposta ai rivoltosi veneziani che si erano autoproclamati repubblica indipendente sotto la guida di Daniele Manin. Con i cannoni postati sulla terraferma nei pressi di Mestre (San Giuliano e Campalto), gli austriaci iniziano i bombardamenti il 30 luglio.

Nel giro di poche ore vengono colpiti due terzi della città da San Geremia alle Fondamenta Nuove, a San Fantino, a San Samuele. Gli Austriaci lanciano oltre 23’000 bombe e palle infuocate con l’intento di incendiare la città e spaventare la gente.

"palla di cannone conficcata sul muro"

Chiesa di San Nicola da Tolentino

A ricordo di quell’evento terribile, la palla di cannone conficcata nella chiesa, rimarrà li in memoria. Questa è una delle numerose curiosità da vedere a Venezia. Esiste un’altra chiesa a Venezia in cui è presente una palla di cannone conficcata sul muro. Si tratta della Chiesa di San Nicola da Tolentino.

Sempre il 6 agosto una palla da cannone sfondò la cupola della chiesa e cadde difronte all’altare maggiore senza fare vittime. A ricordo dell’episodio, la palla fu incastonata nella facciata e fu posta una targa di marmo in memoria del bombardamento del 6 agosto 1849.

"chiesa san nicola tolentino esterno"
Chiesa di San Nicola Tolentino