Chiesa di Santa Maria dei Miracoli
La Chiesa di Santa Maria dei Miracoli è una delle più belle chiese di Venezia. Si tratta di una chiesa molto particolare e differente rispetto alle altre più famose chiese veneziane. La principale caratteristica che la differenzia dalle altre chiese di Venezia è il suo rivestimento in marmo policromo bianco. Sia esternamente che internamente la chiesa si presenta ai vostri occhi tutta rivestita in marmo.
Al suo interno la totale assenza di dipinti sulle pareti, che contraddistinguono tutti gli altri edifici religiosi di Venezia. Eccezion fatta per uno stupendo soffitto diviso in cinquanta scomparti, ognuno raffigurante una figura di un santo, del vecchio o nuovo testamento. Soffitto con volta a botte databile fine cinquecento, anche se le tele negli scomparti sono state dipinte in epoca più tarda.
Santa Maria dei Miracoli
La chiesa di Santa Maria dei Miracoli si affaccia sul campo dei miracoli, nel sestiere di Cannaregio, un luogo silenzioso e poco frequentato. La chiesa è un gioiello architettonico, un piccolo scrigno di marmo, il primo esempio di architettura rinascimentale a Venezia. È considerata il capolavoro di Pietro Lombardo.
Attraverso i secoli si sono accumulate le lodi per la squisitezza dell’esecuzione e la preziosità dei marmi di questa piccola ma deliziosa Chiesa veneziana. John Ruskin, lo scrittore e critico d’arte e architettura, innamorato di Venezia e a cui non piaceva lo stile rinascimentale fa un eccezione per la Chiesa Santa Maria Miracoli: “è l’esempio più interessante e finito di Rinascimento bizantino a Venezia e uno dei più importanti in Italia dello stile cinquecentesco” così la descrive. Mentre Frate Felice Fabri di Ulma la vide al ritorno dalla Terra Santa, dove aveva ammirato molte splendide opere. La chiesa non era ancora ultimata, siamo nel 1484, ma era già: “di tale magnificenza che a vedersi è qualcosa di meraviglioso. Nessun principe in Germania potrebbe permettersi una tale costruzione”,
Mentre il Sabellico la definiva “Un’opera magnifica che, ad eccezione della Chiesa d’oro (San Marco) supera tutte per fattura, costo dei materiali e bellezza”. Come vedete la bellezza e l’unicità nel suo genere, la rende un vero gioiello nascosto di Venezia. Gioiello lontano dal passaggio di orde di turisti ignari della sua presenza. Ma vi assicuro che Santa Maria dei Miracoli è tra le più belle chiese della Repubblica Serenissima.
Chiesa Santa Maria dei Miracoli
Storia
Nella seconda metà del XV secolo esisteva un dipinto, posto ad un angolo dell’abitazione del mercante lombardo Angelo Amadi. Questo dipinto era ritenuto miracoloso dagli abitanti della zona, e a lui si affidavano gli abitanti per chiedere numerose grazie. Da qui la necessità di rendere omaggio al quadro della Vergine con una costruzione degna dei suoi miracoli. Il progetto venne affidato all’architetto Pietro Lombardo che, con l’aiuto dei figli Tullio e Antonio, progettò e costruì questo piccolo tempio.
La costruzione richiese otto anni, dal 1481 al 1489. Nel corso del XVI secolo vennero effettuati degli interventi agli interni. Mentre nel 1997 è stata oggetto di un accurato restauro, per dare il giusto valore a quest’opera d’inestimabile bellezza.
Nel gennaio del 1481 giunse il permesso dal Papa Sisto IV per costruire la chiesa, e a Febbraio il patriarca pose la prima pietra. Il Papa specificò che la chiesa doveva essere dedicata all’Immacolata Concezione.
Papa Sisto era un francescano e francescane furono le suore prescelte per la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli.
Dodici suore Clarisse povere “velate di nero fino ai piedi” provenienti da Santa Chiara di Murano. Queste avevano il compito di vegliare sul prezioso dipinto e venerarlo. Le suore arrivarono in gondola fino al nuovo convento e ascoltarono la prima messa nella chiesa alla mezzanotte dell’ultimo dell’anno del 1489.
Descrizione Chiesa dei Miracoli Venezia
Per primo una curiosità. Si tratta di una delle poche chiese di Venezia ad avere tutti e quattro i lati “liberi”. Inoltre è costruita su base rettangolare, e la facciata si affaccia sul piccolo Campiello dei Miracoli. Mentre il lato sinistro sembra sorgere dal canale del Rio dei Miracoli.
La facciata è divisa in due ordini. I pilastri dell’ordine inferiore presentano capitelli corinzi mentre quelli superiori sono ionici. L’ampio frontone semicircolare è decorato con due splendidi rosoni in marmo e porfido rosso. Presenta tre fotometrie laterali ed un grande finestrone centrale.
Sulla facciata svettano Dio Padre, al centro, e due Angeli. Sulla lunetta al di sopra del portale è collocata una Madonna con Putto. Sopra al portale, protetta da un arco semicircolare, una bella scultura in marmo di Giovanni Lascaris datata 1480: “Madonna col Bambino”.
Interni della chiesa
Santa Maria dei Miracoli si presenta ad unica navata larga quasi 12 metri, con volta a botte, e come detto in precedenza, decorata a cassettoni dorati. Al loro interno 50 dipinti su tavola raffiguranti profeti e patriarchi. Le pareti sono rivestite in marmo, grigio pallido e grigio scuro, intercalato da bande rosso oro.
Il presbiterio inizia con una ripida scalinata che porta al piano rialzato, elegantemente decorato da quattro statue. S.Antonio di Padova e S.Chiara, l’Arcangelo Gabriele e l’Annunciata e due pulpiti poligonali, il tutto in marmi policromi. Anche questi opera di Pietro Lombardo con la collaborazione dei figli Tullio e Antonio. I leggii sono sostenuti da aquile.
Sulla parete di fondo si erge una croce formata da dischi di porfido che richiama lo sguardo verso l’alto. Da qui intorno alla cupola sono visibili i quattro evangelisti nei pennacchi. Nella vetrata proprio sopra è raffigurata una imago Pietatis, il Cristo nel sepolcro.
Sull’altare di fianco al sacro dipinto sono collocate due statuette di Cesare Groppo: San Pietro e Sant’Antonio Abate. Queste sembrano presidiare il piccolo “miracoloso” dipinto. Questi raffigura la Madonna su di un prato con un fondo rosso e in braccio Gesù Bambino.
Degne di nota sono le due colonne collocate nell’arco trionfale. In esse sono rappresentati Tritoni e controparti femminili, caratterizzati da lunghe code di pesce, ali e zampe anteriori. Sulle loro code sono montati putti ed eroti, alcuni dei quali sorreggono frutti.
Tale complesso scultoreo è attribuito a Tullio e ad Antonio Lombardo. Può essere inquadrato nell’ottica di un passaggio al mondo ultraterreno concepito come una traversata del mare.
I pavimenti della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli
Il pavimento rinascimentale, opera della bottega dei Lombardo, è datato ultimi decenni del Quattrocento. Il pavimento della navata è con tutta probabilità opera dello stesso Pietro. I materiali lapidei che lo costituiscono sono sia marmi antichi di riuso, sia di recente introduzione a Venezia.
Il pavimento del coro, di fronte all’altare, mantiene intatto il disegno originale anche se ci sono state, qui, molte più sostituzioni rispetto a quello della navata. Bellissime le lastre di marmo che rivestono quasi completamente la chiesa sia all’interno che all’esterno.
Santa Maria dei Miracoli dove si trova e orari ingresso
La chiesa si trova nel Sestiere di Cannaregio in Campo dei Miracoli, vicino al Campo Santa Maria Nova. Non è semplice trovarla, perché come vi ho detto è su di un luogo un po nascosto e tranquillo. Conviene affidarsi a Google Maps che poco alla volta vi condurrà a destinazione. Se opterete per l’utilizzo del vaporetto potrete prendere la linea 2 o la linea 1 ma in ogni caso dovrete scendere a Rialto e da qui camminare.
Orari ingresso: dal Lunedì al Sabato 10,30/13,30 e 14,30/17,00. Il costo del biglietto è di 3 euro intero, 1,50 euro il ridotto. Gratuito per i residenti.
Conclusioni
Una chiesa poco conosciuta dai turisti, non certo dai veneziani. A differenza delle più famose Basilica dei Frari, Chiesa Santa Maria Formosa, Basilica della Madonna della Salute… Ma splendida come la piccola e nascosta chiesa di San Nicolò dei Mendicoli o la Chiesa di San Pantalon. Insomma a Venezia ci sono 137 chiese, moltissime delle quali belle e visitabili, veri e propri musei d’arte, cultura, e religiosità. A me indicarvele, ma a voi scoprirle.
Concludo con uno scritto di Malipiero (storico italiano) che descrive la devozione raggiunta in quel tempo dalla Madonna dei Miracoli. “…la qual era alla porta de Corte Nuovo, all’opposto della casa di Amai, in la cale streta, e per el concorso della gente è stà necessario levar la imagine e portarla in corte da Cha Amai et è stà fatto de grandissime offerte de cere, statue, danari e arzenti tanto che se ha trovà intorno quattrocento ducati al mese. E in processo de tempo è stà assunà trentamila ducati d’elemosina e con essi è stà comprà la corte nuova” (Malipiero – scritto nel 1457-1500).