"sicilia veduta strada interna di geraci siculo con una scalinata fiorita"
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Geraci Siculo

Il Salto dei Ventimiglia

Si trova a Geraci Siculo, poco oltre la chiesa di San Giuliano, in corrispondenza del vicolo Mendolilla. Certamente è la principale attrazione di questo bel borgo siciliano, che come molti altri borghi dell’entroterra, si erge arroccato tra le montagne

Inaugurato nel 2014, il Salto dei Ventimiglia rievoca un episodio importante della storia dei Ventimiglia di Geraci. Una delle famiglie nobili più potenti e influenti di Sicilia per almeno quattro secoli. Il Borgo passa a questa aristocratica famiglia nel 1258, quando Enrico II Ventimiglia sposa la contessa Isabella di Geraci. Divenendo così conte di Geraci.

Un’opera di affaccio urbano

Può essere definita così, costruita in vetro e acciaio, che si protende nel vuoto per alcuni metri, un’opera unica nel suo genere. Una cosa da vedere in Sicilia se vi troverete a passare per questa parte dell’entroterra siciliano. La struttura, che si stacca dal filo della parete permette ai turisti di camminare nel vuoto, con un panorama mozzafiato sotto i piedi. Il pavimento è anch’esso costruito in vetro, e  permette di camminare, con un panorama eccezionale a 360º anche sotto i nostri piedi.

Il borgo di Geraci Siculo

Ma Geraci Siculo non è solo “Salto dei Ventimiglia”, ma anche un borgo fatto di storia, e antiche tradizioni. Un paese dalle antiche origini con un impianto urbanistico risalente al medioevo, come in molti borghi dell’entroterra siciliano.

È un paese dedito all’agricoltura e alla pastorizia. Molto caratteristiche sono anche le tradizioni del borgo, fra cui vanno ricordate la festa del ringraziamento, e la festa del Crocifisso. Tra le manifestazioni il torneo cavalleresco in costume d’epoca denominato “Giostra dei Ventimiglia “.

Questo luogo fu abitato fin da epoca preistorica, come testimoniano i reperti rinvenuti nelle campagne limitrofe.

La zona venne colonizzata dai greci poco dopo il 550 a.C., e dai Saraceni dal 840 d.C. Dopo la dominazione saracena Geraci divenne la località interna più importante, data la sua posizione strategica. Ne seguì la dominazione normanna, come in tutto il resto dell’isola.

La storia del Conte Ventimiglia

La storia narra che il Conte di Ventimiglia morì lanciandosi in sella al suo cavallo, sul punto dove ora sorge il “Salto dei Ventimiglia”. Il suo gesto fu fatto, pur di non farsi catturare dall’esercito nemico. L’esercito del conte  era assolutamente insufficiente per far fronteggiare le forze reali. Così Francesco di Ventimiglia, dopo essere rimasto assediato nella sua dimora decise di chiedere aiuto ai suoi vassalli. Essi però non erano più disposti a morire per lui. Nel tentativo di placare i tumulti, il conte uscì dal castello e, inseguito dai nemici, precipitò (o si lanciò, come narra la leggenda) dal burrone, dove ora sorge l’opera urbana.

Di seguito due foto delle caratteristiche costruzioni in pietra di Geraci.

“Geraci Siculo cosa vedere”

Ex Convento dei Padri Cappuccini

Cosa vedere a Geraci Siculo nelle sue vicinanze? L’ex convento dei Padri Cappuccini è un luogo da non perdere assolutamente se verrai a Geraci Siculo. I Padri Cappuccini si insediarono a Geraci nel 1689 ed eressero il loro convento in una posizione isolata, nella vallata a ovest dell’abitato. Ora la struttura è adibita a museo etnoantropologico.

Come da regola francescana, l’architettura del convento da loro realizzato è volta alla massima semplicità. Secondo un impianto tipologico consueto, si organizza attorno a un chiostro quadrato, avente su due lati portici con archi. Il convento si sviluppava su due livelli: al piano terra, oltre alla chiesa che occupa il lato occidentale, erano sistemati i locali di servizio e il refettorio, mentre al piano superiore si trovavano le celle dei frati.

Il suo museo interno antropologico

L’interno della struttura è una vera sorpresa, perché mette a disposizione, gratuitamente, del turista delle bellissime e ben tenute sale arredate a tema, con oggetti e utensili dell’epoca.  Un sunto della mia esperienza all’interno del convento, tratto dal libro “Sicilia da Raccontare” .”Mi aggiro curiosando,  facendo fotografie del bel chiostro edificato tutto in pietra, e noto un cartello con scritto “Museo”. Ma le scale risultano buie, e il portone sopra ad esse chiuso.
Sento quindi dietro di me una vocina che mi dice “salve, vuole salire a vedere il museo?”. Era il custode, e io con gran soddisfazione dico che mi piacerebbe, anche se mi aspettavo di veder ben poca cosa.
Il custode quindi accende le luci, e mi accompagna al piano superiore, adibito con sale museali. Qui resto notevolmente sorpreso dalla bellezza di ciò che stavo vedendo. Le stanze raccolgono e presentano, con tecniche espositive di valore didattico, testimonianze e reperti della cultura e della civiltà agro-pastorale, e artigianato locale; arti, usi, costumi e tradizioni delle Genti Madonite.
Il tutto è presentato in ambienti appositamente arredati e preparati come erano all’epoca. Al loro interno oggetti originali, in quelle che una volta erano le celle dei Frati Cappuccini.
Una vera magnificenza, poter vedere ricostruiti i cicli del lavoro dei Madoniti, le feste popolari e religiose, e il loro modo di vivere. Quello che mi ha sorpreso molto, è la cura e la qualità dei reperti esposti. Grazie alla gentilezza del custode che mi accompagnava e mi illustrava stanza per stanza, sono riuscito ad apprezzarli al meglio. Ma il pezzo forte è rappresentato…..” il resto potrete leggerlo nel mio libro.

Un’altra cosa vedere a Geraci Siculo, sono i resti dell’antico castello

Il castello di Geraci, risalente appunto all’epoca bizantina, sorge nel punto più alto del borgo. Ad oggi restano visibili solo alcuni ruderi come gli angoli delle torri, le cisterne vuote e le feritoie. La chiesetta di Sant’Anna invece è l’unico edificio integro.
Si giunge al castello con una piccola passeggiata in salita di circa 10-15 minuti ma non è assolutamente faticosa.
Nelle giornate più calde è consigliato consiglio portare con sé acqua fresca.
La visita a questo luogo è adatta anche ai non appassionati di storia, poiché da lassù si gode un bel panorama sui dintorni.

Curiosità di Geraci Siculo:

“Ed ecco l’immancabile imprevisto…anzi diciamo proprio i cavoli amari sono arrivati… Infatti mentre in salita mi accingo a prendere una curva a gomito, la strada è talmente stretta che la curva non può essere completata con un singola manovra (vi ricordo che avevo una Y10 quindi un’auto piccola), quindi arrestato il mezzo innesco la retromarcia, per poi sterzare e completare la curva. Ed è qui che “una pioggia di M…. cavoli amari si abbatte su di me…….”. Questa curiosità, e altre notizie uniche sul bel Borgo di Geraci Siculo, le potrete trovare nel libro “Sicilia da Raccontare”

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