La pesca del tonno in Sicilia
In Sicilia, sin dall’antichità, l’attività della pesca ha ricoperto un ruolo importante nell’economia della Sicilia. Particolarmente la pesca del tonno si è distinta per la capacità di creare intrecci commerciali internazionali, rappresentando una vera e propria eccellenza siciliana. A questa importante attività di pesca la famiglia Florio contribuì ad accrescerne la dimensione industriale e globale.
Nel 1877, Ignazio Florio, acquistò l’isola di Favignana, rilevando anche la tonnara del luogo da un famiglia di origini liguri. In questo luogo Ignazio farà costruire un enorme stabilimento dedito alla trasformazione, conservazione e commercializzazione del pesce e del tonno.
Sicilia: pesca del tonno
Ma l’ascesa dei Florio costituisce soltanto il culmine di una storia millenaria della pesca del tonno in Sicilia. Infatti, già nella preistoria la pesca era una delle attività fondamentali della Sicilia. Si hanno reperti storici di raffigurazioni di pesci sulle pareti delle grotte di Levanzo risalenti a circa 6000 anni fa.
E poi, come non ricordare le vasche in pietra di epoca greca volte alla conservazione del prodotto ittico negli opifici di Pachino e Tindari. Era soprattutto il tonno a richiedere le pratiche della conservazione. Questo pesce, essendo un prodotto stagionale, solo in minima percentuale poteva essere venduto fresco, mentre il resto veniva tagliato a fette e conservato sotto sale.
Saranno gli islamici a introdurre nuove e più avanzate tecniche di pesca e conservazione del tonno e le tonnare conosceranno un’incredibile crescita, soprattutto, nel trapanese. Tra il XVI e XVII secolo la pesca del tonno conosce il suo più ricco splendore, trainando fortemente l’economia siciliana. In questo periodo si conteranno circa 35 tonnare in Sicilia, di cui 8 solo nel trapanese. Pensate che il calcolo di una statistica riporta che nel biennio 1599-1600 dal solo porto di Trapani furono prodotti circa 22 mila barili di tonno. Una quantità enorme per quel periodo.
A metà settecento, si registrò un nuovo ulteriore sviluppo commerciale Le esportazioni di tonno raggiunsero anche l’Europa Atlantica e quella Settentrionale. Ma il dominio napoleonico ne ridurrà fortemente il commercio a causa del blocco continentale imposto da Napoleone. Passato questo duro periodo, la pesca del tonno in Sicilia riprenderà con veemenza, e riacquisterà rinnovato vigore, anche grazie proprio ai Florio.
Lavorazione del tonno siciliano
Sarà Vincenzo a far avvicinare la propria famiglia nel business del tonno: tra il 1813 e il 1827 l’industriale assumerà l’amministrazione degli opifici di Trabia e Termini Imerese, mentre nel 1830 acquisterà l’Arenella. Nel 1841 otterrà la gestione delle tonnare di Solanto e Sant’Elia. Mentre nell’anno successivo, prenderà in locazione la tonnara di Favignana ottenendo un grandissimo successo. La tonnara di Favignana a metà dell’ottocento esporterà all’estero ben 6332 quintali di tonno.
Col tempo furono introdotti ulteriori e migliorativi metodi nella lavorazione del tonno siciliano. La bollitura, la conservazione sott’olio e l’appertizzazione. Quest’ultima consiste nella cottura degli alimenti in barattoli di vetro sigillati, permettendone una lunga conservazione e il mantenimento del gusto. Barattoli di vetro che verranno poi sostituiti con materiali più elastici e resistenti agli sbalzi di temperatura, come ferro e stagno.
Ignazio Florio ebbe l’intraprendenza di inscatolare il tonno con lamiere di ferro stagnate, cioè con lattine, eleganti e decorate, dotate di chiusura a chiave, intuendone le enormi potenzialità e gli incredibili risultati che avrebbero potuto riscontrare sui mercati. Negli anni successivi le esportazioni del tonno siciliano inscatolato arrivarono fino a Boston e New York.
Tonno Sicilia
Alla luce di quanto scritto, si capisce come il binomio tonno-Sicilia sia legato e indissolubile. Millenni di storia e tradizioni nulla può cancellarli. Quindi nonostante nuovi competitori esteri, sempre più aggressivi, il tonno siciliano riesce ancora oggi ad essere ben presente nei circuiti commerciali di tutto il mondo, e naturalmente nel nostro paese.
Quindi signori miei, consumate tonno siciliano, che non è solo buono e fresco, garanzia di qualità. Ma è anche e soprattutto storia, cultura, e tradizione siciliana, che nessuno potrà mai vantare, un’eccellenza siciliana,