Monterosso Almo
Il borgo di Monterosso Almo
Monterosso Almo è un piccolo comune, il più settentrionale della provincia di Ragusa, Il primo della catena dei Monti Iblei e l’ultimo dei tredici comuni di Ragusa. Composto da poco più di 3000 abitanti è adagiato sul fianco della catena montuosa, si affaccia su un bellissimo panorama come un piccolo gigante addormentato e ricco di storia e tradizioni.
Posto a 700 metri sul livello del mare, qualche spruzzatina di neve in inverno e deliziosi funghi freschi in autunno, da raccogliere nei verdi boschi circostanti. Del borgo si hanno notizie già dal 1168 ed era possedimento del normanno Goffredo, figlio del Conte Ruggero, con il nome di Monte Jahalmo. Ma il borgo conserva anche testimonianze archeologiche importanti come la necropoli di Monte Casasia (VII secolo a. C.) facente parte del Parco Forestale Canalazzo.
Storia e famiglie nobili
Dopo essere passato sotto il conte Enrico Rosso, passa alla Contea di Modica, sotto Federico Chiaramonte e poi sotto i Cabrera. I palazzi delle famiglie reggenti del paese, mettono in evidenza le vocazioni e le dinamiche del borgo: l’imponente casa palazzata dei Cocuzza, l’elegante settecentesco palazzo dei Burgio, i conventi, e la piazza principale con la scenografica chiesa di San Giovanni Battista. Vicino al municipio la chiesetta conventuale di Sant’Anna.
La Basilica di San Giovanni Battista
Non si sa di preciso la data di fondazione di questa basilica. Si ipotizza il periodo dalla diffusione del culto di San Giovanni Battista nella zona, ad opera dei Normanni, poiché molti documenti dell’archivio parrocchiale sono andati distrutti. A quell’epoca, Monterosso Almo possedeva una sola chiesa, di cui non ne viene specificato il nome. La venerazione del Santo è sempre stata molto diffusa nella zona. Di sicuro, sappiamo che la chiesa esisteva già nel XVI secolo, e probabilmente anche nel XV secolo.
Gli interni della Basilica
La Basilica è a tre navate: in quella centrale la volta è a botte, mentre le navate laterali hanno volte a cupola sostenute da pilastri che, attraverso arcate tutto a sesto, mettono in comunicazione queste navate con quella centrale. Sopra l’ingresso principale c’è la cantoria , l’organo ora ridotto alla sola struttura esterna. Ai lati del presbiterio ci sono degli scanni di legno dell’inizio del XX’ secolo e al di sopra c’è una cupola bassa con un lucernario. Sia la cupola del presbiterio che quelle delle navate laterali sono decorate con pregevoli stucchi a forma di petali di margherita. Tutta la chiesa è riccamente decorata in ogni sua parte con stucchi a basso e ad alto rilievo.
Della chiesa posta nella bella piazza, come si entra balzano subito all’occhio il colonnato, con gli stucchi bianchi rivestiti di tessuto di raso rosso. Come vedete nella foto, un autentico colpo d’occhio.
Natività di San Giovanni Battista
La facciata è stata realizzata orientandola verso est con precisione millimetrica, in modo tale che ogni 24 giugno, giorno della natività di San Giovanni Battista, all’alba, il sole entri dalla finestra per illuminare il Simulacro del Santo Patrono di Monterosso Almo. Un dettaglio questo, veramente molto suggestivo.
Cosa vedere a Monterosso Almo in Sicilia
Oltre alla Basilica, la caratteristica piazzetta che in questi borghi ha la medesima funzione delle Agorà greche, o del foro romano. Qui ci si incontra, si chiacchiera, si alimenta l’economia dell’unico bar, si gustano e si ordinano i dolci della domenica, all’uscita dalla chiesa dopo la messa. Questa piazza non facendo eccezione, è linda e ben tenuta come il salotto buono, senza traffico ne caos.
Scendendo la strada poco più giù, lungo stradine di pietra bianca, attraverso piccoli giardini di piante grasse nelle botti riciclate che fanno capolino in mezzo ad antichi pergolati, si arriva ad una piccola piazzetta. Qui vi troviamo il Santuario dell’Addolorata, e la scenografica chiesa della Matrice con la sua facciata neogotica, rarità da queste parti, delimitata da un sagrato a cui si arriva da una scalinata. Queste due chiese viste da fondo valle, sembra si guardino e abbraccino la città.
Durante le feste Natalizie questo antico quartiere diventa palcoscenico di un bellissimo presepe vivente che si svolge all’interno di una grotta naturale.
“Sicilia da Raccontare”
Io nel mio tour ho avuto la fortuna, è l’onore, appena arrivato, di incontrare il comandante della Polizia Municipale di Monterosso Almo. Il quale ricordandomi che dove stavo parcheggiando l’auto era a disco orario, ho chiesto informazioni su “cosa vedere a Monterosso Almo”. Mi ha quindi invitato a vedere il Palazzo Cucuzza, chiuso al pubblico, ma facendomelo aprire appositamente per me da un suo collaboratore.
Per questo porgo sentiti ringraziamenti, e invito voi a leggere la storia sul mio libro Sicilia da Raccontare.
Per finire, ammirate nella foto sotto, la strada che conduce al borgo di Monterosso Almo, spettacolo di “Sicilia”.