"ponte di rialto con gondola"
Racconti di Viaggio

Ponte di Rialto

Insieme al ponte dell’Accademia, al ponte degli Scalzi e al ponte della Costituzione è uno dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande. Sicuramente il ponte più famoso al mondo e il più storico di Venezia. Tutto iniziò nel 1172 quando si cercava una soluzione per unire le due rive del Canal Grande.

Qualche anno dopo venne creato una modesta versione del ponte, che nel XIII secolo, quella precaria struttura venne sostituita da una di legno più stabile, che attraversava il canale sostenuta da pali.

Ma qualche anno dopo, durante un grande evento, il ponte crollò sotto il peso della gente che era accorsa per assistere per assistervi. Fu ricostruito poco dopo, con un’ossatura sempre di legno, e con la parte centrale movibile, sempre per consentire il passaggio delle imbarcazioni, compreso il Bucintoro, la barca del Doge.

Nel XVI secolo, quando ormai era parecchio mal ridotto, fu indetto un concorso per un nuovo ponte, stavolta in pietra, e con un’arcata sufficientemente alta per il passaggio di grosse barche. Il ponte di Rialto sarà realizzato dall’ingegnere veneziano Antonio da Ponte. Ha un’arcata di 28 metri, diviso in tre rampe con al centro 24 botteghe, e dopo una lunga scia di polemiche fu completato nel 1592. Il ponte di Rialto rimase fino al 1854, data della costruzione del ponte dell’Accademia, l’unico modo per attraversare il Canal Grande.

Ponte di Rialto la leggenda

Questa è una leggenda che accompagna la costruzione di questo meraviglioso ponte, realizzata tra il 1588 e il 1591. Il ponte progettato da Antonio da Ponte era un’opera ingegneristica molto complessa. Si presentava in un’unica campata che pareva assai difficile da far reggere in piedi. Piccoli crolli impedivano sovente il regolare prosieguo dei lavori.

Si aggiungevano poi le difficoltà legate ai fondi che iniziavano a scarseggiare in quanto il costo diventava gradualmente più elevato. Siccome i crolli capitavano sempre di notte, Antonio decise di nascondersi vicino al cantiere per scoprirne la causa. Egli sospettava che ci fosse un maleficio sulla zona di costruzione.

Al frastuono del crollo del ponte seguì un’agghiacciante risata provenire alle sue spalle. Girandosi, vide un uomo alto e coperto da un lungo mantello nero. Questi affermò che nessun essere umano sarebbe stato in grado di costruire un ponte sul Canal Grande. A patto che non fosse disposto a pagare un prezzo molto alto.

Antonio, desideroso di concludere il lavoro, rispose che avrebbe dato la sua anima. Ma il misterioso uomo disse che avrebbe voluto l’anima della prima persona che sarebbe passata sul ponte una volta terminato. L’architetto accettò, aveva bisogno di concludere il lavoro commissionato dalla Repubblica per poter mantenere sua moglie e il figlio che aspettava.

"ponte di rialto"

La conclusione dei lavori del Ponte di Rialto

Come concordato, il ponte non crollò più e non dimenticando della promessa fatta, fece portare dai suoi operai un gallo. Il suo intento era quello di liberarlo sul ponte per permettergli di attraversarlo per primo, come chiesto dal diavolo.

Il diavolo non aveva alcuna intenzione di esser imbrogliato da un essere umano, quindi si trasformò in un manovale e corse a casa di Antonio. Il suo intento era di avvisare la moglie di un’incidente accaduto al marito sul ponte, ovviamente una bugia.

La donna corse sul luogo e dopo averlo attraversato si accasciò al suolo perdendo la vita.
Il diavolo così, non solo prese l’anima della prima persona che passò sul ponte, ma punì Antonio prendendo anche quella del figlio nel grembo. Da quel giorno l’anima del bambino non battezzato vagò sul ponte e chi passava sopra o sotto su una gondola, sentiva piangere e starnutire. Tutti avevano timore, conoscendo la storia, e si affrettavano a terminare il tragitto.

Questo fino a quando un gondoliere rispose “salute” allo starnuto del neonato che, dopo aver ringraziato, poté abbandonare quel luogo, come se avesse bisogno di un gesto di attenzione e compassione. Gesto che non aveva mai ricevuto non essendo mai nato. Pare che le anime della giovane donna e di suo figlio ancora vaghino sul ponte nelle fredde notti d’inverno. Questa e altre leggende in curiosità da vedere a Venezia.