Rio Terà Barba Frutariol
Il Rio del Barba Frutariol, che anticamente si chiamava Baduario, fu interrato nel 1818.
Aveva due banchine: una sulla sponda nord andava da calle del Squero a calle del Remer , l’altra più piccola sulla sponda sud. Collegava l’antico rielo del Barba Frutariol , oggi sepolto sotto il rio terà dei SS. Apostoli in calle del Forno.
Alla Salizada del Spezier , il Ponte del Barba Frutariol attraversava il canale. Il nome del canale deriva probabilmente da un fruttaiolo che portava il nome Barba. Oggi vi si trova (come da tradizione) un fornitissimo e coloratissimo fruttivendolo, molto caratteristico, da vedere in questo splendido contesto.
Ma chi erano i “Frutariol”
Ai tempi della Serenissima i frutarioli erano i venditori di frutta che, insieme a erbaroli (venditori di verdura) e naranzeri (venditori di agrumi), costituivano i tre “colonnelli” (rami in cui si articolava uno stesso mestiere) raggruppati nella stessa Arte o Corporazione dei Frutaroli, istituita nel XV secolo.
Anche la sede sociale dei tre colonnelli era comune e si ricordano due ubicazioni: una a San Pietro di Castello, l’altra a Santa Maria Formosa. Il toponimo “frutariol” si trova in numerosi sestieri di Venezia, nei luoghi dove si esercitava il mestiere, a Castello, a San Marco, a Cannaregio.
Verdure e frutta giungevano a Venezia per lo più dagli orti dell’estuario veneto. I prodotti ortofrutticoli venivano scaricati a Rialto per essere venduti sulle rive di San Marco e di Rialto, pena ai trasgressori il sequestro della barca usata per il trasporto.
Solo a fronte del pagamento del dazio, i frutarioli potevano vendere la merce anche sulle altre rive e in diversi luoghi della città. Il Governo controllava e faceva rispettare i prezzi tutelando così sia la popolazione che l’Arte.