San Venceslao Praga
S. Venceslao, re di Boemia, era figlio di Uratislao e di Drahomira e nipote di Boivoro, primo duca cristiano di Boemia e della beata Ludmilla. Suo padre Uratislao era un principe virtuoso, valoroso e benigno. Ma la madre Drahomira, atea e pagana, univa ad una alterigia diabolica una grande crudeltà e perfidia. Venceslao ebbe anche un fratello più giovane, di nome Boleslao, perfido come la madre.
Ludmilla, nonna di questi due principi, volle Venceslao presso di sé, premendole educare l’erede secondo le massime del Cristianesimo. Venceslao ebbe per maestro un prete di santità e prudenza non comune. Alle cui cure corrispose lodevolmente, mostrando già in tenera età il suo amore per lo studio e la virtù. Fu messo in seguito a compire gli studi in un collegio di Praga.
San Venceslao e foto Duomo di San Vito
Era ancor giovane, quando gli morì il padre. La madre Drahomira allora prese le redini del regno. Questa pessima donna sfogò il suo odio contro il Cristianesimo, proibendo il culto pubblico e persino l’insegnamento della religione cristiana. Revocò tutte le leggi emanate dal marito Uratislao in favore dei cristiani e scacciò i magistrati che non si professavano pagani. Un gran numero di fedeli furono vittime di questo suo odio.
Non è a dire quanto grande fosse il dolore di Ludmilla nel vedere queste cose. Raddoppiò quindi i suoi sforzi e le sue preghiere perché Venceslao, erede al trono, un giorno ponesse termine a questi mali. E appena fu possibile, incitò Venceslao a prendere in mano le redini del governo, assicurando da parte sua protezione, preghiera e consiglio.
Ma bisognava fare i conti col fratello Boleslao, educato e sostenuto dalla perfida Drahomira. Si decise di dividere il regno. La parte preponderante toccò a Boleslao e la Boemia propriamente detta rimase a Venceslao. Non contenta Drahomira volle sopprimere anche la pia Ludmilla, rea di aver educato cristianamente Venceslao.
La morte di Ludmilla
La fece così strangolare nel suo oratorio mentre stava in orazione. Ludmilla è venerata come martire di Boemia e la Chiesa ne celebra la solennità il 16 di settembre. Nel frattempo scoppiò la guerra. Radislao, principe di Gurima, si portò con una potente armata negli stati del nostro santo.
Venceslao. per difendersi prese anch’egli le armi. Quando i due eserciti si trovarono di fronte, Venceslao, divinamente ispirato, propose a Radislao di affidare l’esito della contesa a un duello. Ciò per evitare spargimento di sangue innocente. Il principe di Gurima accettò, certo di vincere. Ma ecco che mentre combattevano, due Angeli si posero ai fianchi di Venceslao, dandogli la vittoria.
Lo zelo di Venceslao nel reprimere i disordini della nobiltà e difendere gli oppressi, gli attirarono molti nemici. E fu la sua stessa madre a mettersi a capo della congiura. A tradimento lo invitò nel suo palazzo, ed una notte, mentre Venceslao si recava a pregare, lo fece barbaramente trucidare da dei sicari Quando successe ciò era l’anno 936.
Martirologio Romano
Dal Martirologio Romano. Libro liturgico che costituisce la base dei calendari liturgici che ogni anno determinano le feste religiose del cattolicesimo. La prima edizione ufficiale, risalente al XVI secolo, fu approvata da papa Gregorio XIII nel 1584.
San Venceslao, martire. Duca di Boemia, fu educato alla sapienza umana e divina dalla zia paterna Ludmilla. Pur severo con sé stesso, fu però uomo di pace nellamministrare il regno e misericordioso verso i poveri. Riscattò in massa gli schiavi pagani in vendita a Praga, perché fossero battezzati. Dopo avere affrontato molte difficoltà nel governare i suoi sudditi e nelleducarli alla fede, tradito da suo fratello Boleslao, fu ucciso in chiesa a Stará Boleslav in Boemia da alcuni sicari.
Foto Duomo San Vito Praga
Qui di seguito una serie di foto della Cattedrale di San Vito a Praga, a completamento dell’articolo sul Duomo di San Vito.
Per concludere altre due fotografie verticali dell’interno della cattedrale e una delle inquietanti statue appese all’esterno del duomo di Praga. Sei vuoi scoprire cosa vedere a Praga leggi l’articolo cliccando qui.