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Solunto scopri l’antico sito archeologico in vicino a Palermo

Nel comune di Santa Flavia si trova l’Area Archeologica di Solunto, un’area di gran rilevanza archeologica nel palermitano. Quest’area Archeologica sorge sul Monte Catalfano, nella Sicilia Occidentale a pochi chilometri da Bagheria. Trattasi di una delle tre città, insieme a Mozia e Palermo, fondate dai Fenici in Sicilia fra l’VIII e il VII secolo a.C.
Tuttavia i resti visibili oggi non sono di quel periodo, ma precisamente risalgono al IV secolo a.C. Il più antico insediamento è stato localizzato sul promontorio di Sòlanto, ma venne distrutto da Dionisio durante la guerra contro i Punici.
L’insediamento sarà ricostruito nel IV secolo a.C. sul versante sud-orientale del Monte Catalfano. Presenta una pianta regolare con strade che formano un angolo retto.
La città si arrese definitivamente ai romani nel 254 a.C., durante la prima guerra punica, e sembra che sia stata abbandonata volontariamente dai suoi abitanti. Abbandono avvenuto in modo progressivo agli inizi del III secolo d.C., probabilmente per cause economiche e sociali sfavorevoli. 

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Solunto parco archeologico

Solunto

Secondo Tucidide Solunto era una delle principali città fenicie di Sicilia, insieme a Mozia e a Palermo, ma dell’abitato fenicio sono rimaste poche tracce. Nelle rovine di Solunto sono visibili invece i resti della città greca.
Ai lati le vie secondarie delimitano isolati rettangolari disposti su terrazzamenti creati appositamente per superare i dislivelli naturali. L’architettura domestica si presenta di notevole interesse con case organizzate su più piani e ambienti distribuiti intorno a peristili. La Casa di Leda in particolare merita attenzione per la sua ampiezza e i pavimenti in opus signinum e mosaico.

L’agorà è delimitata da una cisterna pubblica di fronte alla quale è posizionato un complesso termale con pavimenti a mosaico. Dalla piazza poi è possibile accedere direttamente al teatro, decorato con cariatidi e che poteva contare su una capienza di 1200 spettatori. È interessante inoltre notare come molti degli edifici a carattere sacro lascino trapelare l’origine fenicio-punica della popolazione.

La città di Solunto si presentava ripartita perfettamente in diverse zone. Quella privata si sviluppava prevalentemente lungo le vie trasversali. Quella pubblica posizionata nella parte terminale della via principale, prospiciente il mare. Quella religiosa posta come zona intermedia di passaggio dal settore privato (le abitazioni) al settore pubblico (l’agorà).

"cartina sito archeologico solunto"
Mappa Solunto

Solunto parco archeologico

La rete viaria nel parco archeologico di Solunto ha una predominante unidirezionale nel senso Nord-Sud. La città è infatti attraversata longitudinalmente da una grande via (via dell’Agorà), la cui dimensione trasversale è di otto metri. Quest’ultima costituiva il vero fulcro della vita cittadina. Su di essa si affacciavano le principali botteghe, le terrazze delle dimore degli abitanti più illustri, gli edifici pubblici e di culto. Tra questi l’agorà e il teatro con tutti i servizi annessi.

Il sistema viario della Antica Solunto presentava un’organizzazione piuttosto complessa, legata a una precisa gerarchia tra i percorsi urbani.
Le vie di Solunto sono classificabili in due diverse categorie: i percorsi primari, e i percorsi secondari. Classificazione effettuata in base alla larghezza delle strade e al differente disegno delle pavimentazioni.

La via dell’Agorà presenta una tripartizione individuata dai diversi tipi di materiale utilizzati. Nel tratto periferico la strada è lastricata con larghi lastroni di pietra arenaria locale ben squadrata. Nel tratto centrale, è di tipo romano ed è realizzata mediante un’interessante tessitura di mattonelle laterizie quadre. Esse scandiscono la sede stradale in tre zone, quasi a delimitarne le corsie di traffico. Nella parte terminale della strada, mattoni a forma di losanghe formano una stella a sei punte inscritta in un cerchio, che individua l’ingresso alla grande agorà.

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Il sentiero in sassi che porta nel miglior punto panoramico vicino a una croce

Antica Solunto

L’asse principale è incrociato, a intervalli regolari di circa 40 metri, da strade ortogonali in forte pendenza (in alcuni casi il 25%). Su queste si aprono gli ingressi alle abitazioni. Esse determinano, insieme alle strade carrabili la griglia urbana, e costituiscono una rete esclusivamente pedonale. Sono pavimentate con grossi blocchi lapidei e presentano una sezione trasversale di circa 5 metri.

La successione delle strade trasversali insieme alle strade ortogonali costituiscono una maglia regolarissima che ritaglia gli isolati rettangolari i cui lati presentano un
rapporto costante. Nell’antica Solunto le zone private erano costituite da aree prevalentemente destinate a edilizia residenziale. Queste occupavano la maggior parte della superficie totale della città, ora Parco Archeologico di Solunto.

Le porte d’ingresso delle case solutine si aprivano di solito sulle vie trasversali mentre sulla principale si aprivano le porte dei vani locali destinati a botteghe. La particolare topografia della zona faceva si che ogni abitazione si sviluppasse su diversi piani collegati da scale interne. Circostanza questa che faceva spesso coincidere la copertura di un vano con il livello di calpestio del piano più elevato.

Parco archeologico Solunto

Rovine di Solunto

Tra le infrastrutture è di notevole interesse di questo sito archeologico vi è il complesso sistema di approvvigionamento idrico. Costituito da un gran numero di cisterne, per lo più private e solo in qualche caso pubbliche.
Una rete di distribuzione che sfruttava, con opportuni accorgimenti, il flusso delle acque piovane incanalate negli ambitus. Qui veniva convogliato anche il sovrappieno dell’acqua nella varie cisterne private.

Questa provvedeva tra l’altro ad alimentare un piccolo impianto termale sito alla periferia della città.
La zona delle attrezzature collettive è sistemata in una sella pianeggiante del colle. Questa comprende l’agorà con annessa stoà, una grande cisterna pubblica coperta, un teatro, un piccolo odeon e un gymnasium.

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Rovine di Solunto
Area Archeologica Solunto

A essere sincero quando mi sono recato a visitare il sito archeologico di Solunto, mi immaginavo di trovare ben poco di cui meravigliarmi. Questo perché dalle informazioni ricavate nel web mi aspettavo di trovare molti sassi e poco altro.

Ma arrivato sul luogo sono rimasto sorpreso da due cose. Per primo, la vastità dell’area, che credevo essere molto più ridotta. A salire e scendere per le varie viuzze laterali vi garantisco ci vuole buona gamba.
In secondo luogo il panorama mozzafiato che si può ammirare da lassù. Vi assicuro che se anche non vi può importare nulla di resti archeologici, il panorama è fantastico. Per chi ama la natura e camminare in mezzo a essa, si troverà di fronte a un luogo ideale, assolutamente imperdibile.

A sinistra Sant’Elia vista dal sito archeologico a destra la croce situata nel punto panoramico

Antiquarium Solanto

Chiudiamo con l’Antiquarium, dove è possibile visionare la maggior parte dei reperti raccolti nel sito. Inaugurato il 16 luglio 2003 l’antiquarium di Solunto si compone di due padiglioni espositivi. Nel padiglione A sono presentati i dati relativi all’impianto urbanistico e all’architettura della città ellenistica. L’ampio apparato didattico è finalizzato a far da introduzione alla visita del complesso monumentale.

Tra i materiali esposti, si contano numerosi elementi architettonici, con parti dell’elevato della scena del teatro e cornici provenienti dall’agorà, nonché una statua con il ritratto di Agrippina Maggiore, madre dell’imperatore Caligola, ricostruita assemblando vari mutili frammenti.

Il padiglione B è invece interamente dedicato alla documentazione riferibile ai nuovi scavi, che hanno rivelato la localizzazione dell’insediamento fenicio. Informazioni sulla “cultura materiale” della città punica, vista attraverso una prospettiva di lunga durata che dall’età arcaica giunge a epoca romana imperiale.

A sinistra l’Antiquarium di Solunto a destra uno scorcio del parco archeologico. Sotto vediamo dei resti con sullo sfondo Capo Zafferano, la Casa di Leda, ciò che resta dell’antico Ginnasio e l’antica palestra vicino al teatro pubblico