Sperlinga
Il castello di Sperlinga e le sue grotte
Quando si percorre l’entroterra siciliano ci si domanda cosa visitare in Sicilia in un così vasto territorio interno, costellato da colline, e a dire il vero bisogna informarsi prima, al fine di non girare a vuoto. Perciò vi do io una dritta su cosa vedere in Sicilia: il castello di Sperlinga e le sue grotte.
Il fascino che emana questo luogo e qualcosa di esclusivo, le sue viuzze, le architetture, i panorami hanno un qualcosa di unico, per nulla paragonabile alle tipiche atmosfere che caratterizzano tanti altri piccoli borghi della Sicilia. Gran parte della sua magia deriva come vi ho detto essendo le caratteristiche abitazioni scavate nella roccia viva e con facciate in muratura. Dai ruderi dell’imponente castello, dal piccolo borgo rupestre, e non da meno, dal tipico dialetto parlato dagli abitanti (dialetto gallo-italico).
Le origini
Le origini del centro abitato di Sperlinga non sono molto antiche. Fonti storiche indicano il 1597 come anno di fondazione del paese per volere del feudatario Giovanni Forti Natoli. Ma il sito è frequentato fin dal tempo dei Siculi. A questo periodo, intorno al X secolo a.C., si fanno risalire alcune delle numerose grotte artificiali che si trovano nel centro abitato e nel territorio circostante.
Queste, costruite originariamente per assolvere funzioni funerarie, sono state utilizzate ininterrottamente dai popoli che si sono succeduti nel dominio dell’isola. Di volta in volta vennero adattate e destinate ad usi diversi. È certo che nel corso dei secoli, per sopperire alle esigenze di riparo dell’uomo e di deposito degli attrezzi e raccolti, ne furono costruite di nuove. Oggi, infatti, in tutto il territorio se ne contano tantissime risalenti ad epoche diverse. Vicino a queste particolari case, si erge una ripida scala che porta nel borgo sovrastante. Qui numerose grotte, sono sistemate su più file sovrapposte, e a sua volta collegate da corridoi e scale intagliate nella roccia. Vi sembrerà di essere entrati in una macchina del tempo, che vi ha catapultato in un’epoca remota.
Castello di Sperlinga
Prima di raggiungere il Castello di Sperlinga, si percorre una strada per alcune centinaia di metri, fino a giungere in una piccola piazza (Piazza Castello) che regala una meravigliosa vista, dal basso, del prospetto sud-occidentale del castello.
Questa piccola pizzetta non ha nulla di particolare, un solo bar e una piccola chiesetta, ma è una vera e propria chicca. Pensate che vi si trova pure una vecchia cabina telefonica, funzionante, ormai una rarità nella realtà di oggi. Piazza Castello a Sperlinga si trova proprio ai piedi del castello stesso, e qui potrete pagare il biglietto per l’ingresso al castello.
Castello Sperlinga orari apertura:
Dal lunedì al venerdì 9: 00/13: 00 14: 30/18: 30
Sabato e domenica 9: 30/13: 30 14: 30-19: 00
Il costo del biglietto è di soli 3 euro, un prezzo del tutto irrisorio per questa meraviglia.
Visitiamo il Castello di Sperlinga
Estratto dal mio Libro Sicilia da Raccontare “Il Castello di Sperlinga, uno dei più meravigliosi castelli che abbia visto in vita mia. Non tanto per la sua struttura architettonica, o la maestosità dei suoi interni o dei suoi arredi, ne tanto meno per la sua maestosità.
La sua meravigliosa caratteristica unica, è di essere costruito interamente all’interno della roccia. E quando dico interno della roccia intendo veramente dentro allo sperone roccioso. Poi vi sono state costruite mura, e altri edifici adiacenti, ma la meraviglia di queste scale scavate nella roccia, resta indelebile nelle mente.
Ovviamente questo è il punto forte del borgo, su cui è sorto il borgo stesso, e merita quindi un doveroso approfondimento”.
Storia e proprietari
L’edificazione di questo castello medievale risale all’XI secolo ad opera dei Normanni. I primi documenti sull’esistenza del borgo e del suo Castello sono del 1080. Lo storico Michele Amari dai documenti esaminati, avvalora la tesi, che i soldati angioini resistettero nel 1283, per quasi un anno all’assedio dell’esercito aragonese.
Alla fine della guerra, il castello nel 1324 fù assegnato dagli aragonesi alla famiglia Ventimiglia, che lo custodì per più di due secoli, per cederlo poi al Barone Giovanni Forti Natoli, per la cifra di 30834 feudi. Nel 1658 venne acquistato dalla famiglia dei Duchi di San Silvestro. Nel 1862 venne ceduto alla famiglia del barone Nunzio Nicosia, che nel 1973 lo cedette al Comune di Sperlinga.
La struttura e i suoi interni
Vediamo ora come è strutturato il castello, prendendo sempre spunto da ciò che racconto nel mio libro Sicilia da Raccontare:
“Il castello non presenta planimetria unitaria ne regolare. I molti corpi strutturali che lo costituiscono sono distribuiti su diverse quote. Presenta pianta oblunga di circa 200 metri di lunghezza per 15 di larghezza; in cima alla rupe, alta circa 70 metri dal calpestio di piazza Castello, le dimensioni del corpo superiore risultano alquanto ridotte (40 x 7 metri circa). L’assetto strutturale, formato da opere murarie e ambienti rupestri evidenzia particolari e ricercate soluzioni architettoniche e costruttive capaci di sfruttare le preesistenti strutture rupestri e di farle coesistere con le opere murarie realizzate.
Il corpo principale costruito direttamente sulla roccia come tutte le altre strutture, ha pianta rettangolare; in basso si trova un vestibolo con corridoi d’accesso e in prima elevazione le c. d. ‘stanze baronali’. Esternamente il corpo d’ingresso è caratterizzato da un lungo muro, in alcune parti munito di contrafforti e forato da una serie di aperture di epoche diverse poste nel secondo ordine. “ La descrizione dettagliata di questo splendido luogo la potrete trovare nel mio libro Sicilia da Raccontare che troverete cliccando su questo link.
Il panorama mozzafiato dalla cima del castello
Salendo una serie di ripide scale scolpite nella roccia, e dopo aver visitato tutti i sotterranei scavati all’interno dello sperone roccioso, vi ritroverete in cima alla fortezza. Vi sembrerà di essere sulla chiglia di un’enorme nave che naviga volando tra i panorami della valle circostante. Fidatevi, è uno dei posti da visitare in Sicilia che non dovrà assolutamente mancare nel vostro viaggio in Sicilia.
Faccio notare di prestare molta attenzione quando si salgono queste ripide scale incavate nella roccia, infatti come vedete dalle foto sono molto strette e ripide, nonché molto insidiose in discesa. D’altra parte però lo spettacolo alla fine merita il sacrificio.
La Chiesetta
Infine voglio citare la splendida chiesetta che si trova all’interno della fortezza. Essendo posta sul lato ovest è stata interamente ricostruita sui suoi ruderi. Presenta una successione di tre vani disposti secondo l’asse est-ovest; si notano tracce della pavimentazione seicentesca in formelle di terracotta smaltata dismessa in occasione della recente ricostruzione.
Come vedete dalla foto è una vera chicca, ben tenuta e ristrutturata. Difatti vale veramente la pena sedersi cinque minuti, e stare assorti nel silenzio e la pace che questo luogo regala.
Concludendo:
In conclusione, tra i posti da visitare in Sicilia, questo luogo per me sconosciuto inizialmente all’inizio del viaggio, come d’altra parte per la maggio parte dei viaggiatori meno informati, è una delle meraviglie della Sicilia da scoprire, e vi rimarrà nel cuore.
Come punto finale voglio mettervi un’ultima citazione dal mio libro, e un’ultima foto, che vi farà capire ancora di più quello che proverete, e vedrete dalla cima dello sperone fortificato, dopo che avrete fatto le scale ripide e strette, nonché insidiose. “…….a proposito di panorama, ciò che si può ammirare salendo fin sopra il lato ovest, e camminando sul calpestio fin a quella che sembra la prua di una nave, vi sembrerà di stare sul tetto del mondo. Insomma come stare sulla punta del “Titanic” ma anziché vedere mare, vedrete un panorama mozzafiato, e senza il pericolo… di affondare ahahah.”
Notate il panorama, la graziosa Piazza Castello, di uno dei più bei borghi medievali di Sicilia. E da ultimo alla fine ammirate un video sulla meraviglia che vi ho descritto, cliccando su questo link.