Trani e la sua Cattedrale medioevale sul mare
Trani città del vino e della pietra
“Affascinante ricamo di pietra bianca adagiato sull’Adriatico”
Trani importante meta turistica è un comune italiano di 55 739 abitanti. La città costituì un notevole scalo commerciale fino al XVI secolo; si pensa vi sia stato promulgato il primo codice marittimo del mondo occidentale, gli Ordinamenta et consuetudo maris, nel 1063.
Il centro storico di Trani è un insieme suggestivo di vie lastricate, che si specchia nell’acqua con la maestosa sagoma della Cattedrale di Trani, esempio di arte romanica pugliese. e del Castello Svevo, edificato da Federico II. All’interno della zona vecchia tra botteghe artigianali, gallerie, ristorantini di pesce e scorci affascinanti si respira un aria antica e di una semplicità che affascina. Alle spalle del romantico porto, inizia il quartiere ebraico della Giudecca, dove spicca la Sinagoga di Scolanova, il tempio ebraico più antico d’Europa. Hanno un profilo rinascimentale, le eleganti architetture civili, come Palazzo Caccetta, con fregi tardogotici, e Palazzo Telesio, dalla scenografica vista sul porto.
Poco lontano, si trova la Villa Comunale, un rilassante giardino pubblico sul mare, affollato da gente che con le proprie famiglie cammina o si rilassa durante le calde giornate estive.
Cosa vedere a Trani
Il monastero sul mare
A circa un miglio dal centro dell’abitato, si trova il bellissimo Monastero di Santa Maria Colonna situato su una penisola detta di “Capo Colonna” con attigua una antica chiesa romanica.
Secondo la tradizione, il monastero venne fondato nei primi anni dell’XI secolo, dal normanno Goffredo Siniscalco, figlio di Sindolfo. La costruzione della chiesetta romanica è coeva con il monastero, come dimostra l’impianto romanico della pianta. Il monastero venne affidato ai monaci benedettini dell’abbazia della Santissima Trinità di Cava de Tirreni, che vi rimasero fino al 1427. I monaci vennero tormentati da continui attacchi di pirati saraceni, i quali distrussero più volte le mura del monastero.
I Francescani
Anche a causa della minaccia delle incursioni, i benedettini lo abbandonarono e vi subentrarono i francescani osservanti, come sancito da una bolla di papa Martino V. Infatti i francescani vi rimasero sino al 1867, protetti dai duchi Carafa di Andria, che nel XVIII secolo occupavano stabilmente una parte del loro convento, usufruendone come residenza al mare (nel catasto onciario dell’epoca era descritto come casino delle delizie).
A causa della confisca dei beni ecclesiastici da parte delle autorità napoleoniche, la proprietà del complesso passò al Comune nel 1801. Il complesso venne inizialmente impiegato come lazzaretto per i malati del colera; in seguito divenne anche sede della Caserma militare e, nel secondo dopoguerra, sfruttato anche come colonia estiva per bambini.
La cattedrale di Trani
Si tratta di un esempio di architettura romanica pugliese, ed è una cosa da vedere a Trani. La sua costruzione è legata alle vicende di San Nicola Pellegrino, risalenti all’epoca della dominazione normanna. Fu costruita usando la pietra di Trani, un materiale da costruzione tipico della zona: si tratta di un tufo calcareo, estratto dalle cave della città, caratterizzato da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco. La chiesa si distingue per il suo vistoso transetto e per l’uso dell’arco a sesto acuto nel passaggio situato sotto il campanile, fenomeno non molto diffuso nell’architettura romanica.
La Cattedrale Romanica e la sua storia
La fase decisiva della costruzione si ebbe presumibilmente tra il 1159 e il 1186 sotto l’impulso del vescovo Bertrando II, mentre verso il 1200 il completamento era da considerarsi raggiunto, eccezione fatta per il campanile
La storia descrive come Nicola Pellegrino sia sbarcato a Trani nell’imminenza della morte, dopo la quale sono avvenuti svariati miracoli, sicché egli fu canonizzato per iniziativa dell’arcivescovo Bisanzio, su autorizzazione di Urbano II.
Iniziata nel 1099, la chiesa fu edificata sulla base di quella più vecchia di Santa Maria della Scala. Un primo edificio di culto risalente al IV secolo, come evidenziato da recenti scavi archeologici, sarebbe sorto sull’area dove è attualmente ubicata la Cattedrale. Successivamente venne costruita la chiesa di Santa Maria, all’interno della quale venne scavato un sacello per ospitare le reliquie di San Leucio, trafugate da Brindisi nell’VIII secolo. Le reliquie di San Nicola sarebbero state sistemate nella parte inferiore della chiesa.
Interni e cripte inferiori
Il carattere sobrio della cattedrale (un tempo molto più fastosa di oggi) è dovuto ai continui rifacimenti delle decorazioni (capitelli, volta, stucchi), compresi quelli controproducenti nell’Ottocento e quelli di riparo della prima metà del XX secolo. In occasione di questi ultimi, operati tra il 1939 e il 1942 si scelse di conservare soprattutto gli elementi medievali.
Nonostante i continui mutamentio intervenuti nel corso dei secoli, conserva in parte il suo carattere originale nella parte inferiore della chiesa. Suddivisa in due unità (Cripta di San Nicola, che conserva le reliquie del santo e Cripta di Santa Maria, che risale alla costruzione precedente), la parte inferiore ricalca la pianta dell’edificio e si distingue per l’eleganza dei capitelli romanici. Tramite una scaletta è possibile accedere all’ipogeo di San Leucio, scavato sotto il livello del mare e ornato di affreschi ormai in cattivo stato di conservazione.
Il Castello Svevo
L’edificazione del Castello di Trani fu commissionata da Federico II di Svevia nel 1230e fù completata tre anni dopo, anche se il consolidamento della struttura continuò per oltre 15 anni.
Come per altri castelli, fu Carlo V nel XVI secolo a modificarne la struttura con l’innalzamento di due bastioni da utilizzare per la difesa della città.
Il castello Svevo è dotato di torri quadrate a ogni angolo e di un cortile centrale. La struttura esterna fu rafforzata successivamente con una cinta muraria. Bagnato dal mare, e un tempo collegato con le acque, il Castello era anticamente provvisto di ponte levatoio in legno.
Famoso per essere stato scelto da Manfredi, figlio di Federico II di Svevia, come luogo per il suo matrimonio con la principessa Elena d’Epiro.
Il porto di Trani
Una cosa da vedere a Trani è il suo porto, una insenatura naturale racchiusa da due moli. Il Molo S. Lucia a ponente e il Molo S. Antonio a levante. Quest’ultimo sede del pontile stagionale estivo della Darsena Comunale costituita da un totale di 5 pontili di cui 4 permanenti situati nel porto. Il porto di Trani ha uno specchio d’acqua con una superficie di circa 137.000 mq, con fondali sabbiosi che raggiungono la profondità di 4-5 m. All’interno del porto tranese sono posizionati alcuni pontili galleggianti gestiti dal Comune e dalla Lega Navale Italiana.
Il porto di Trani, e non solo la città cui appartiene, grazie a tutte queste caratteristiche può essere definito tra i più belli lungo la costa adriatica. È tra i più scelti e visitati grazie alla bellezza del panorama, adatto a passeggiate ed attrezzato per il turismo da diporto
Vita pulsante della città
Il porto di Trani è il vero cuore pulsante della città. Durante le prime ore del giorno è frenetica l’attività di pesca di cui Trani ne va orgogliosamente fiera, mentre dal tardo pomeriggio fino a notte inoltrata, vi è una assidua frequentazione da parte di giovani, anziani, famiglie, che si riversano lungo il porto e le vie adiacenti, frequentando i numerosi pub e ristoranti del luogo.
Locali molto belli e caratteristici, dove si può trovar di tutto, dalla buonissima pizza (una delle più buone pizze d’Italia), a panini, stuzzichini…fino ai più rinomati ristoranti di squisito pesce fresco pescato direttamente nel luogo ogni giorno. I prezzi sono incredibilmente bassi, e questo fa si che i locali siano sempre affollati, non solo dai Tranesi, ma anche dalle persone della vicina Andria e Barletta, che da pochi anni insieme formano una delle sei province pugliesi (BT).
La darsena
Oltre ad accogliere i pescherecci utilizzati per la pesca, il porto è dotato di una darsena molto moderna per accogliere barche private, ed imbarcazioni turistiche che vogliano regalarsi qualche giorno di relax in acque calme e sicure, con uno scenario veramente da favola.
Ricordo infatti che il porto e protetto dall’inquieto mare, da un lungo braccio di rocce, una lunga diga pedonale di svariate centinaia di metri costruita dall’uomo che permette durante il periodo estivo, alla popolazione locale, di prendere il sole e bagnarsi in acque calme anche se all’esterno il mare risulta agitato.
Strutture e vicinanze
Ultimamente hanno incominciato a diffondersi numerose strutture alberghiere, e la sistemazione di alcuni lidi dove poter prendere il sole e fare il bagno. Diciamo subito che il pezzo forte della città non e certo il mare, perché la città e posta svariati metri sopra il livello del mare. Una zona altamente rocciosa, quindi la possibilità di balneazione e di spiagge adatte a questo, sono molto limitate, tanto da far fatica, durante il periodo estivo, a soddisfare la necessità delle persone del luogo, e delle vicine città nell’entroterra come Barletta ed Andria. Per questo però non vi e problema, perché vicino Barletta si trova Margherita di Savoia, famosa località balneare del luogo con una lunga spiaggia di sabbia bianca, ed attrezzata con molti lidi che offrono ombrelloni, docce, bar e svariati divertimenti per giovani e famiglie in cerca di una giornata di sole e di relax.
Cosa vedere a Trani nelle vicinanze: Castel del Monte
Castel del Monte è una fortezza del XIII secolo fatta costruire dall’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II nell’altopiano delle Murge occidentali in Puglia. Sorge nell’attuale frazione omonima del comune di Andria sulla sommità di una collina alta 540 metri.
L’origine dell’edificio si colloca al 29 gennaio 1240, quando Federico II Hohenstaufen ordinò a Riccardo da Montefusco, che venissero predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello. Pare che sia stato costruito sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda e poi normanna.
Castel del Monte è stato anche un luogo destinato alla funzione di carcere. Sotto il Regno di Manfredi vi fu imprigionato Marino da Eboli dopo la congiura del 1253. Sotto la giurisdizione di Carlo I invece vi furono imprigionati, in via del tutto segreta e sotto la custodia del castellano i figli piccoli di Manfredi: Enrico, Federico, Enzio e Corrado di Caserta con Enrico di Castiglia.
Un edificio con una forma ottagonale
L’edificio è a pianta ottagonale e a ogni spigolo si innesta una torretta a sua volta ottagonale. Il diametro del cortile interno è di 17,86 m, mentre il diametro dell’intero castello è di 40 mt. Le torri sono alte 23 m e superano di poco l’altezza delle pareti del cortile interno.
Nel 2014 il castello è stato il trentesimo sito statale italiano più visitato.