"ingresso ristorante malibran venezia"
Venezia,  Venezia luoghi sconosciuti

Provveditori della seta

Nella calle a fianco della Chiesa di San Giovanni Crisostomo si nota facilmente un bel ristorante, dove alla sua sinistra vi è il sotoportego che conduce nella Corte del Milion,  Luogo conosciuto per la residenza della famiglia di Marco Polo. Sopra il portone d’ingresso cinquecentesco del ristorante, si notano numerosi stemmi dei “Provveditori della seta”. Al centro una targa in marmo a ricordare che nelle vicinanze abitò Marco Polo.

Ma cosa era in passato questo ufficio della seta? Si trattava era una specie di Corte Arbitrale che i tessitori e i commercianti avevano istituito per favorire la produzione e il commercio di tessuti.
I Provveditori della seta erano toscani, maestri nella produzione della seta, e si introdussero nella città lagunare nella prima metà del trecento.

A loro spettava il compito di risolvere le controversie, anche se le gravi controversie venivano gestite dai Consoli dei Mercanti.
I setaioli a Venezia ebbero più di una scuola, anche se la più famosa era quella del Volto Santo all’Anconetta nei pressi del Ponte dell’Anconetta.

"vista esterna ristorante malibran color giallino"

I Lucchesi a Venezia

Si racconta che essendo venuti alcuni mercanti Lucchesi a Venezia, per perfezionare l’arte della seta, nel 1360 formarono, col permesso del governo, un consorzio fra di loro, sotto il nome del Volto Santo. Perché così si chiamava un prodigioso crocefisso venerato a Lucca.

"bassorilievo volto santo venezia"

Ottennero anche il 2 ottobre del 1370, uno spazio presso la chiesa di S. Maria dei Servi per fare un loro oratorio, e per formare il loro cimitero.
In seguito nel 1398 acquistarono un terreno nella contrada di San Marcuola, dove eressero un’aula per le loro adunanze, e dieci case a ricovero dei poveri della propria nazione.

Questi edifici, che oggi portano scolpita sulla facciata l’immagine del Volto Santo, bruciarono miseramente nel 1789, a causa di un magazzino che conservava olio che prese fuoco presso il Campiello del Tagiapiera (Tagliapietra). Un anno dopo le case dei Lucchesi vennero rifabbricate, e due iscrizioni vi furono poste sopra, a documentare l’accaduto.