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I Cadini del Brenton, dal dialetto bellunese di “catini” quindi marmitte (grosse pentole) di erosione idraulica. Cavità naturali modellate dall’erosione dell’acqua del Torrente Brentòn. Questi piccoli laghetti anche conosciuti come Cascate del Mis si trovano all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Sono poste tra i Comuni di Gosaldo e Sospirolo in Provincia di Belluno.
Questi Cadini del Mis sono chiamati così perché sono a pochissima distanza dal Lago di Mis, in quella che è la splendida Valle del Mis. Una valle fatta di sentieri, laghi e corsi d’acqua, che sfociano in questi Cadini. O in cascate, come la Cascata della Soffia. Queste pozze d’acqua, piccoli laghetti sono di color smeraldo, e l’acqua è fresca come si vuol l’acqua di montagna.
Il Lago di Mis nella Valle del Mis nel bellunese è un lago artificiale il cui bacino occupa buona parte del canale del Mis, La superfice di questo bacino d’acqua è di 108 Km.q. su di una superfice di 1,29 Km.q. La diga è del tipo a cupola a doppia curvatura, e appoggia su una struttura che si sviluppa lungo le due sponde del lago. La data di realizzazione è 1962 all’altezza dell’abitato di Pascoli a Sospirolo.
il Lago del Mis si colloca in uno scenario naturale dall’aspetto selvaggio grazie alla Valle del Mis, capace di celare veri e propri tesori ambientali. Nel 2019 in una classifica stilata dal Touring Club sui Laghi più belli d’Italia, il Lago del Mis si è classificato al secondo posto. Davanti al più blasonato Lago di Garda, tra i più belle della nostra penisola.
Questo lago è riserva naturale, e ciò ha permesso di difendere la zona dalla cementificazione selvaggia, e mantenere l’area naturalmente integra. Ciò non toglie la massiccia presenza di turisti durante la stagione estiva. Di questi solo una piccola parte è costituita da Italiani.
Ma torniamo ai nostri splendidi Cadini del Mis un vera e propria meraviglia della natura. Sono visitabili grazie ad un itinerario circolare. Visitare i cadini è un’emozione grande, e la natura che si erge tutto attorno lascia senza parole.
Il torrente Brenton li ha plasmati nel corso dei millenni, torrente che ora sfocia in quello che è divenuto un lago artificiale.
Sono undici i laghetti che, e possono essere ammirati lungo il percorso in circa 45 minuti. A dire il vero di laghetti ve ne sono ben 15 ed è proprio su quest’ultimo che è posto un piccolo ponte in legno. Attraversandolo si potrà risalire il percorso dalla parte opposta. I cadini che non sono visitabili si trovano nella parte più alta, dove la natura impervia non permette di accedervi.
Il laghetto più profondo è il sesto, che raggiunge una profondità di quattro metri. Ricordo che non è permesso fare il bagno, essendo un’area protetta. Fino alcuni anni fa si poteva farlo, ora è severamente proibito, e i guardiani non esiteranno a richiamarvi all’ordine.
Arrivando da Belluno lungo la provinciale SP 2 si giunge a Sospirolo e si prosegue seguendo le indicazioni per il Lago del Mis. Si percorre tutta la lunghezza del lago fino ad arrivare a destinazione.
Non c’è un vero e proprio parcheggio in zona, ma è possibile parcheggiare lungo la strada vicino all’ingresso dell’orto botanico o vicino al bar alla Soffia. Da li arrivare alle cascate è un attimo.
Il prezzo del Ticket d’ingresso è di due euro, che servono per la cura dell’area protetta.
Un accenno anche su questa splendida valle. Questa valle è una vallata dolomitica. Si estende indicativamente tra Sospirolo in provincia di Belluno e Sagron Mis in provincia di Trento. Le origini della Valle del Mis sono antichissime, legate all’erosione da parte di corsi d’acqua, alla presenza di ghiacciai e a fenomeni carsici.
Nel tempo si è formata quindi una profonda gola, simile ad un canyon, fiancheggiata da pareti verticali e valli, tra cui la Val Falcina, la Val Brenton e la Val Soffia.
Fino a un tempo abbastanza recente, la valle del Mis aveva numerosi insediamenti rurali abitati stabilmente Erano distribuiti nel fondovalle o lungo i pendii più assolati. L’edificazione della diga con la conseguente formazione del lago artificiale (1957-1962) cambierà tutto. Finì per sommergere le abitazioni più “in basso” e gli spazi coltivabili. Venne sommersa anche la vecchia strada che si snodava lungo il fondovalle.
Durante la secca del lago, è ancora possibile vedere, e raggiungere, il vecchio ponte che attraversava il fiume. Ad accelerare l’abbandono della valle ha contribuito l’alluvione del 1966 e dal 1972 risulta completamente disabitata.
Il lago di Mis in una giornata cupa autunnale. Notate la differenza tra la foto in precedenza (estiva) e questa autunnale. La differenza del livello dell’acqua è notevolissima, tanto da cambiare radicalmente lo scenario. Vi assicuro che il luogo dello scatto fotografico è lo stesso identico.
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