"santa croce canale con barche ormeggiate case clorate e chiesa alla fine del canale"
Venezia

Sestiere Santa Croce

Il sestiere di Santa Croce è l’unico di Venezia ad avere una zona, molto limitata, in cui è permesso alle macchine di circolare: Piazzale Roma. Questa piazza rappresenta l’unico punto di incontro di Venezia con la terraferma di Mestre grazie al Ponte della Libertà.

Ricordo i disinformati che Mestre non è un comune a se, ma fa sempre parte del Comune di Venezia. Quindi Mestre può essere definita il centro commerciale del comune, mentre Marghera la zona industriale. Queste tre aree insieme formano il Comune di Venezia.

Bene, ora dopo questa precisazione una curiosità sul Ponte della Libertà, che seppure non fa parte del sestiere, possiamo “idealmente” attribuirglielo.

Ponte della Libertà

Il ponte della Libertà è un ponte ferroviario e stradale lungo 3 850 metri che collega il centro storico di Venezia con la terraferma. Il ponte  è costituito da due ponti affiancati realizzati in epoche differenti. Il ponte ferroviario detto “gran ponte della laguna veneta”. Venne inaugurato l’11 gennaio 1846, divenendo così in quel momento il ponte più lungo del mondo, con i suoi 3850 metri. Quello stradale invece venne costruito dopo, e inaugurato il 25 aprile 1933, chiamato “Ponte Littorio”.

Il ponte venne ribattezzato con il nome di “Ponte della Libertà” nel 1946 dopo la caduta del dittatura fascista.  La realizzazione richiese trecento chilometri di palafitte, quarantamila metri cubi di calcestruzzo, ventimila metri cubi di mattoni, quarantacinquemila tonnellate di pietra da taglio.

Per questo il Podestà Alverà, nella cerimonia dell’inaugurazione, poté dire che questa era l’opera più grandiosa compiuta dopo la caduta della Repubblica. Si provvide inoltre alla realizzazione del più grande garage del mondo, il quale tuttora conserva questo primato.

Come vedete anche qualcosa che sembra apparentemente insignificante, al di fuori del contesto di Venezia, riserva motivi di riflessione.

Benvenuti a Santa Croce

Santa Croce Venezia

Santa Croce confina direttamente con il Canal Grande, con i sestieri di San Polo e Dorsoduro e con la Laguna. E’ collegato al sestiere di Cannaregio tramite il Ponte degli Scalzi e il Ponte della Costituzione.
Il suo nome deriva dalla Chiesa di Santa Croce, luogo di culto demolito nella prima metà dell’Ottocento.

Santa Croce si caratterizza per essere formata da viuzze strette intervallate da pochi campi e per essere l’unico sestiere di Venezia ad unire l’antico con il moderno. Infatti è la zona che ha subito più cambiamenti con la costruzione del Ponte della Libertà, del Ponte di Calatrava e della Stazione Marittima.

Incominciamo con le chiese più importanti che si trovano al suo interno. La Chiesa di San Simeon Piccolo, la chiesa di San Nicola da Tolentino e la chiesa barocca di San Stae.

"grande barcone rosso passa attraverso stretto canale"
Chiesa di San Nicola da Tolentino

Questa chiesa si trova su Campo dei Tolentini, collegata al suo convento oggi utilizzato come facoltà di architettura dell’università di Venezia.

La chiesa di San Nicola da Tolentino venne costruita a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, nel corso di undici anni. La facciata che venne lasciata incompiuta è di epoca più recente. Di inizio settecento si compone di un grande pronao dotato di timpano triangolare sorretto da sei alte colonne in stile corinzio.

Internamente la chiesa è decorata con affreschi del XVII secolo, oltre che da altre opere dello stesso stesso periodo. L’importanza di questa chiesa è testimoniata anche dal fatto che diversi dogi hanno deciso di essere sepolti qui dentro,

Molto importante è anche l’altare dotato di un grande tabernacolo custodito in un tempietto che rappresenta il Santo Sepolcro.

Chiesa di San Simeon Piccolo e Grande

Questa chiesa ben visibile per la sua grande cupola in rame, si trova proprio al di là del Ponte degli Scalzi. Si trova quindi esposta proprio frontalmente alla Chiesa degli Scalzi ma dalla parte opposta del Canal Grande.

Nota anche come chiesa dei Santi Simeone e Giuda, in realtà deve il suo aggettivo “Piccolo” per essere distinta dalla Chiesa di San Simeon Grande. Chiesa, quest’ultima, posta a poca distanza e di dimensioni maggiori. In realtà ciò è stato valido fino al XVIII secolo, ovvero prima che venisse conferito a questa chiesa l’attuale aspetto maestoso.

La chiesa di San Simeon Piccolo venne fondata nel IX secolo, ma consacrata circa quattro secoli dopo. La struttura, divisa in tre navate, cominciò però a cedere sotto il peso degli anni e per le sue condizioni insostenibili fu necessario ricostruirla da zero. Agli inizi del settecento cominciarono i lavori che si conclusero nel 1738 conferendo alla chiesa l’aspetto attuale.

Oltre che per la maestosa cupola, la chiesa si contraddistingue per la facciata scandita da alte colonne che sorreggono il timpano. Su questo vi si trova un bassorilievo in marmo del settecento che racconta il martirio dei Santi titolari. Dietro si erge la cupola sulla quale si trova una lanterna a forma di tempio e a sua volta sormontata da un’ulteriore cupola.

Internamente la chiesa risulta essere un po’ spoglia, con tonalità chiare e una pianta circolare che spinge lo sguardo verso l’altare maggiore. Trovano però posto qui alcune opere settecentesche. Al di sotto della chiesa si trova la più interessante cripta, interamente affrescata con scene tratte dall’Antico Testamento e altre rappresentanti la via Crucis. Nella cripta si contano ben 21 cappelle, 8 delle quali sono però murate e ad oggi inesplorate.

"chiesa san simeone grande marmo bianco"

Chiesa San Simeone Grande

Chiesa di San Stae

Questa chiesa in stile barocco è realizzata in pietra bianca d’Istria si affaccia sul Canal Grande, ed è e dedicato a Sant’Eustachio. La data della sua nascita ad oggi risulta ancora controversa, ma si ritiene sia stata fondata verso la fine dell’ XIII secolo.

Cronache invece ritengono sia stata fondata nel 966. Ma la prima testimonianza certa è un documento del 1127, dove è ricordata come parrocchia filiale di San Pietro. Con il passare dei secoli la chiesa versava in stato di tale degrado, che nel 1681 venne ricostruita.

Internamente la chiesa è a navata unica con soffitto a volta e tre cappelle per ciascun lato. Vi sono conservate alcune opere dei più celebri artisti veneziani barocchi di inizio Settecento.

Molto sfarzoso e ricco di opere è il presbiterio. Il soffitto è decorato da due lavori di Sebastiano Ricci, Le virtù e due confratelli donatori, realizzato nel 1708, e il Sacro calice sostenuto dagli angeli. Sulla parete di destra si trovano invece il Martirio di San Bartolomeo di Giambattista Tiepolo. San Paolo portato in cielo di Gregorio Lazzarini, e la Crocifissione di Sant’Andrea di Giovanni Antonio Pellegrini.

Nella parte centrale troviamo l’altare monumentale maggiore, con ulteriori opere, tra cui San Giacomo legato da un manigoldo di Giovanni Battista Piazzetta,

Cosa vedere a Santa Croce

Detto delle chiese, che possono interessare o meno, passiamo per prima cosa ai due Palazzi Musei più importanti di Santa Croce. Poi vedremo anche alcune curiosità del sestiere di Santa Croce. I due Palazzi a cui dovrete assolutamente far visita sono: Ca’ Pesaro con il suo museo d’arte moderna, e i Museo d’arte Orientale. E il Museo di Storia Naturale dedicato a Giancarlo Ligabue.

Ca’ Pesaro

Ca’ Pesaro sede della Galleria internazionale d’arte moderna e del Museo d’arte orientale di Venezia, si affaccia direttamente sul Canal Grande. Il museo di Ca’ Pesaro è gestito dai Musei Civici di Venezia, mentre il museo orientale è gestito direttamente dalla Direzione regionale Musei Veneto.

Con il biglietto d’ingresso potrete visitarli entrambi, con il museo d’arte orientale posto all’ultimo piano. Il palazzo venne costruito per volontà della nobile famiglia Pesaro, affidandone la costruzione all’architetto Baldassare Longhena. L’edificazione durò dal 1652 al 1710. Nel 1682 alla morte dell’architetto Longhena, la costruzione fu portata a termine da Antonio Gaspari che lo completò nel 1710.

Ca Pesaro è considerato uno dei palazzi più importanti veneziani per la sua grandezza, e per la sua qualità nelle decorazioni. E’ un capolavoro dell’architettura barocca veneziana. All’interno della Galleria Internazionale d’Arte Moderna sono esposte in maniera permanente molte opere d’arte.

Al secondo piano invece vengono ospitate varie mostre temporanee. Nel museo è esposta in modo permanente una collezione di 120 opere opere di Ileana e Michael Sonnabend, in deposito a lungo termine. Almeno una sala è sempre dedicata alla collezione Sonnabend.

Museo d’Arte Orientale di Venezia

Al terzo ed ultimo piano come detto troviamo il museo d’arte orientale, con dieci aree espositive e una superficie di quasi seicentocinquanta metri quadrati. La collezione è una delle maggiori raccolte d’arte giapponese del periodo Edo (1603-1868) d’Europa.

Nelle sale sono esposte si armi e armature appartenute ai signori feudali e ai samurai. Due sale sono dedicate ad oggetti di nozze in lacca, provenienti da collezione di nobili famiglie giapponesi. Sono inoltre esposte porcellane e giade di diversa manifattura giapponese e indonesiana.

Entrambi i musei sono aperti dalle 10.00 alle 17.00 tutti i giorni, con chiusura riposo settimanale il Lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di: Intero 10 euro Ridotto 7,50

"museo orientale collezione armi"

Museo di Storia Naturale di Venezia

La disposizione e la scenografia del Museo di Storia Naturale di Venezia vi lascerà  a bocca aperta. Le sale sono tutte realizzate in modo sorprendente, con luci soffuse e musica di sottofondo a tema. I reperti esposti e il loro allestimento suggestivo e coinvolgente li fa apprezzare in tutto il loro valore. Il museo si snoda lungo undici sale espositive.

Il Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue, si snoda su due piani. Il secondo piano è certamente in più completo e avvincente, mentre al primo piano troviamo solamente la galleria dei cetacei. Qui vi si trovano solo lo scheletro di una balenottera e di un giovane capodoglio, oltre che l’ingresso e la biglietteria.

Il secondo piano invece è ricco di meraviglie, divise in tre sezioni. Sulle tracce della vita, dedicata ai fossili e alla paleontologia. Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare, racconta l’evoluzione del collezionismo naturalistico e la nascita della museologia scientifica. Le strategie della vita, illustra la varietà delle forme viventi e la complessità di adattamenti e specializzazioni.

Di grandissimo impatto sono le due sale dedicate a Giovanni Miani e a Giuseppe de Reali, due esploratori veneziani del XIX secolo. Queste collezioni contribuirono, insieme ai materiali portati in Europa da altri esploratori, alla conoscenza del continente africano. Anche se non basate su fondamenti scientifici contribuiscono alla conoscenza degli aspetti etnografici e naturalistici

Un museo di grande impatto scenico ed emotivo, cha farà contenti i più piccoli e non solo, io ve lo consiglio vivamente. Il museo è ospitato all’interno dello splendido Fontego dei Turchi, fondato nella prima metà del XIII secolo dalla famiglia Pesaro. Fontego che deve il suo nome al fatto che dal 1621 al 1838 fu la sede dei mercanti turchi.

Orari e biglietti

Fino al 31 ottobre dalle 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00). Dal 1 novembre dalle 9.00 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.00). Chiuso il lunedì. Biglietto intero: 10,00 euro. Biglietto ridotto: 7,50 euro

Curiosità da vedere a Santa Croce

Rispetto ad altri sestieri di Venezia a Santa Croce vi sono meno luoghi curiosi e sconosciuti da potervi consigliare e raccontare. Certamente voglio citarvi il Campo S. Giacomo da l’Orio, probabilmente il campo più importante e grande del sestiere.

Ma questo sestiere cela una delle cose più misteriose e terrificanti che ho da raccontarvi su Venezia. Riva de Blasio e il Campo San Zan Degolà.

Riva de Blasio e Campo San Zan Degolà

Riva de Biasio a Venezia è un luogo conosciuto, ma molti non ne conoscono la sua storia. Si trova sul Canal Grande di fronte alla chiesa di San Geremia. Deve il suo nome ad un oste che qui aveva la locanda, in un periodo che le cronache vogliono essere entro il primo ventennio del Cinquecento.

Il nome di questo luogo è legato ad un certo Biagio Cargnio. Questi sembra possedesse un’osteria-taverna in Campo San Zàn Degolà o sulla riva accanto, appunto in Riva di Biasio. Biagio Cargnio era un noto luganegher, ovvero un salsicciaio, macellaio. La sua macelleria-taverna era conosciuta in tutta Venezia e frequentata da molti veneziani.

La sua specialità era una pietanza che spopolava in città nel ‘500: lo sguazeto alla Biagio. Lo sguazeto era un misto di carni morbidissime, una pietanza simile a uno spezzatino, in forma di minestra con poco brodo. Inventato dai macellai del medioevo che con questo piatto sfruttavano anche i piccoli ritagli. Ovvero i resti di carne dopo la disossatura e le stesse ossa. 

Purtroppo ciò che può sembrare gustoso, il caro Biagio Cargnio lo preparava con la tenera carne non di meno che… Di poveri bambini. Bimbi da lui uccisi, disossati e fatti a pezzetti. Ma tutta la storia di Biagio e del suo sguazeto la potrete trovare leggendo qui. Non si tratta di leggenda, ma di una storia vera.

"rielevo in marmo bianco incastonato sul muro"
Campo San Zan Degolà

Ma questa non è l’unica storia che si racconta di questo caratteristico piccolo campo veneziano. Il fascino di questo campo è di essere sempre poco frequentato, oserei dire deserto. Luogo quindi ideale per avere uno scorcio della Venezia insolita e sconosciuta che non tutti conoscono.

Nel campo è presente una chiesa: Chiesa di San Zan Degolà. Edificata nei primi anni dell’XI secolo dalla famiglia Venier, i quali risiedevano in un palazzo nelle vicinanze. L’edificio è uno dei rari esempi di architettura veneto-bizantina che si è conservato integro nella sua concezione di stile fino ai giorni nostri.

La chiesa è oggi la sede della comunità cristiana ortodossa russa di Venezia, intitolata alle Sante Donne Mirofore. Le liturgie vengono svolte regolarmente ogni settimana. La troverete aperta solo dalle 10,00 alle 12,00, mentre il Sabato dalle 17,00 alle 19,00. Vale la pena dargli un’occhiata. Il campo poi per storie e leggende è unico. Per saperne di più leggete qui.

"campo veneziano con chiesa e case intorno"
Bacari sestiere Santa Chiara

Un’ultima curiosità che voglio dirvi, è che esattamente in Campo dei Tolentini, che abbiamo visto prima, si trova il Bacareto da Lele. Uno dei bacari veneziani più conosciuti e frequentati, soprattutto dai giovani veneziani. Qui si possono assaggiare vino e panini a prezzi veramente modici, nonché i famosi Cicchetti veneziani. 

Il locale è molto piccolo e quindi appena acquistati i prodotti è obbligatorio uscire.
Subito fuori ci sono delle botti sulle quali è possibile appoggiarsi e mangiare in piedi. Ma se vorrete potrete spostarvi di pochi metri per sedervi sui gradini della chiesa, o in riva al canale, in tranquillità.

Lele rappresenta un posto unico e raro a Venezia, dove è possibile mangiare cicchetti e paninetti in modo semplice a prezzi veramente modici.

"mappa con sei sestieri di venezia colorati diversi fra loro"

SESTIERI DI VENEZIA

"rio de le romite con barche e case colorate nelle due sponde"

VENEZIA SCONOSCIUTA

"libro la venezia che non conosci"
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