Vi racconto l’Irlanda
“Libro Irlanda”
Irlanda cosa vedere in dieci giorni
Di seguito ho voluto mettere uno stralcio di alcuni pezzi del mio libro “Vi Racconto l’Irlanda” che parla d’Irlanda, su cosa vedere in Irlanda, terra fantastica da visitare da Nord fino a Sud Irlanda nella città di Cork. Leggendo il libro Irlanda potrete assaporare e scoprire cosa vuol dire viaggiare da soli, o in compagnia se meglio preferite, in quella che sappiamo essere comunemente chiamata l’isola di smeraldo, e se viene chiamata così un motivo ci sarà….
Dalla premessa…
Vi guiderò attraverso le mie esperienze con un buon senso dell’umorismo, lungo quella che viene chiamata “lsola di Smeraldo “ che si presta a meravigliosi scatti fotografici, con i suoi colori, le sue nubi, i suoi tramonti, il verde dei prati che si disperde ne blu dell’oceano, l’azzurro del cielo che si confonde con il color turchese delle acque delle sue baie.
Insomma colori e emozioni ci stanno tutti, sta a voi metterci la voglia di avventura, di scoprire, e la capacità di immortalare il tutto in un click, uno scatto che.. .“Parli d’Irlanda “.
Dalla partenza…
Al suonar delle trombe…. no non siamo in caserma ma è la suoneria della sveglia del mio cellulare, mi alzo pensando “Ecco è arrivato il momento…”.
Mi alzo, sollevo la serranda, guardo fuori e penso “Chissà come sarà il tempo a Dublino “. Pensato questo è accesi i miei neuroni, mi preparo ad affrontare una lunga giornata con decollo ore 18,05 e arrivo previsto per le ore 19,55 ore locali, ovvero 20,55 ora italiana, con un ora di differenza nel fuso orario.
Dai vari capitoli… Libro Irlanda
Decido così per il The Auld Dubliner dove riesco a sedermi per miracolo, ma alla sera tutti questi pub dove cė musica dal vivo sono pieni, e ordino uno stufato di carne (la signora conosciuta in aereo mi aveva parlato molto bene della qualità della carne a Dublino) con patate fritte, e una birra, ovviamente Guinness essendo la birra di casa.
Mentre attendo che mi venga portato il rancio, devo sopravvivere a spinte e gomitate di chi balla gioioso, felice, e su di giri grazie alla birra che viene spillata come acqua alla fonte. Capiamoci subito…qui chi beve ed è su di giri non è maleducato, rompiscatole, e magari violento come può essere da noi, o in altri luoghi, è semplicemente allegro, in vena di scherzare e di fare festa. Insomma qui in questo quartiere sembra di stare a capodanno tutte le sere, con persone che difficilmente ti mancano di rispetto.
Quando finalmente arriva il mio stufato di carne, mi ci fiondo sopra, senza accorgermi più di nessuno. La musica non c’era più, la gente sparita, i miei neuroni si erano talmente concentrati sul cibo, che quasi neppure mi accorgevo della prorompente cicciona irlandese che quasi finiva supina sopra il mio piatto. Scampato il pericolo, rimossa anche la cicciona, giù dentro come un cane nella sua ciotola.
Solo dopo aver saziato la mia fame, ho goduto della bella musica irlandese, e del modo di gioire goffo ma divertente delle persone all’interno del locale. Bello, chi viene a Dublino deve per forza provare una serata nei suoi pub.
Le sponde del River Liffey
Lungo il River Liffey potrete vedere diversi ponti che lo attraversano, diciassette per la precisione nel centro, e il più caratteristico da vedere assolutamente è il The Ha’penny Bridge suggestivo e romantico, uno dei luoghi più fotografati di Dublino. Il celebre ponte pedonale ad arco risale al 1816, costruito per unire le due sponde del fiume Liffey.
La sua costruzione venne richiesta a gran voce dalla popolazione, stanca del pessimo stato in cui vigevano i traghetti che trasportavano merci e persone da una parte all’altra del fiume. Deve il suo nome curioso al pedaggio di mezzo penny, indispensabile per poter attraversare il ponte e raggiungere l’altra sponda del Liffey.
Georgian Districts
Per prima cosa mi dirigo verso la zona dei musei, in Georgian Districts dove sono situati il National Museum, il Natural History Museum, e la National Gallery, oltre che la bella National Library.
Per entrare in rodaggio decido di incominciare con la National Gallery of Ireland. Parliamoci chiaro, non si tratta certamente del museo del Louvre per quantità e bellezza delle opere esposte, e non essendo io un appassionato di quadri, decido comunque di vedere cosa vi è esposto, anche perché i musei nazionali a Dublino sono totalmente gratuiti.
La National Gallery of Ireland fondata nel 1854 si compone di 54 sale nelle quali si espongono più di 800 opere, allestite seguendo un ordine geografico, storico e tematico.
Al primo piano si trovano le produzioni di maestri inglesi e irlandesi, oltre alla Galleria Nazionale dei Ritratti.
Il piano superiore e il mezzanino sono le parti più interessanti e mostrano le opere provenienti dall’Italia e dalla Spagna, oltre ad alcune esposizioni temporanee.
Fra i maestri le cui opere sono esposte nel museo vi è Caravaggio, Rembrandt, Monet, Velázquez, Picasso, Goya e Van Gogh.
La Galleria Nazionale d’Irlanda sarà una visita realmente interessante per gli appassionati d’arte. Nel caso in cui non vi appassioni troppo l’arte, potete visitare il museo rapidamente senza pentimenti, perché l’ingresso è gratuito!
Glen Head
Il programma di oggi comprende come prima tappa il promontorio di Glen Head, il tipico villaggio Glencolumbkille, la bella spiaggia di Malin Beg, e le splendide scogliere di Slieve League.
Lungo la strada non posso fare a meno di ammirare, le bellissime casette che si trovano. Tutte villette singole, colorate, o bianche, con bellissimi giardini di un verde intenso, alberi, cespugli e fiori. Gli infissi grandi e luminosi, senza la presenza di serrande, ne tapparelle. Insomma ben differente da noi, dove ogni finestra viene rivestita da serrande e tende, per nasconderne ciò che vi è all’interno.
Dalle scogliere di Slieve League…
Il viaggio prosegue senza ulteriori interruzioni fino alle scogliere di Slieve League, anche chiamate Sliabh Liag (catena montuosa e scogliera) che non so per quale motivo me le ritrovavo come prima tappa, mentre nell’itinerario de me preparate erano inserite come ultima. Mah potere del navigatore, e probabilmente della bella Roscine Road, ma poco male, il viaggio procederà all’inverso.
Le parole non possono descrivere la magia e la grandezza delle scogliere di Slieve League. Tra le evoluzioni degli uccelli in volo sulla tua testa e nient’altro che l’oceano blu davanti a te, ti sembrerà di trovarti ai confini del mondo. Selvagge, drammatiche, maestose. Le imponenti Slieve League Cliffs sono tra le più alte scogliere d’Europa. Dal loro punto più alto, è un impressionante salto di 609 m sulle onde dell’Oceano Atlantico.
Prima di raggiungere le scogliere, incontrerai lo Slieve League Cliffs Centre da cui puoi proseguire con la macchina fino al punto panoramico principale sulle scogliere oppure, puoi parcheggiare lungo la strada e proseguire a piedi.
Da Achill Island…
In condizioni di tempo sereno, difficilmente si trova un punto di vista migliore di Minaun Heights, alto 466 metri, che domina l’Isola di Achill e si confronta con i potenti picchi dell’oceano, così come la baia di Blacksod e Clare Island.
Ma anche quando il cielo è coperto di nuvole, l’esperienza potrebbe essere altrettanto spettacolare, poiché il sole spesso splende ancora su Minaun Heights, e l’isola di Achill può essere ammirata, attraverso un coltre di nuvole dense.
Prestate sempre molta attenzione alla strada, non solo perché è stretta e ripida, ma anche per l’assidua presenza di pecore, le vere padrone di questi posti.
Dal parcheggio (un piazzale sterrato) concedetevi assolutamente una camminata fino sulla sommità della vetta, o che ci siete venuti a fare fin quassù? La salita non è molto impervia per chi è abituato, ma non vi è nessun sentiero, quindi dovrete camminare sui sassi e sull’erba che in alcuni punti racchiude pozzanghere d’acqua.
Nessuno dice che sarà semplice come bere un tè con i biscotti alle cinque del pomeriggio, ma ripeto se non fate questo, avete sbagliato viaggio.
Nel picco più alto troverete una piccolissima casetta di pietra, poco più di un cumulo di sassi, con in cima una statua della Madonna, e una targa che recita ” Mary Virgin and Mother star of the sea pray for us” (Maria Vergine e Madre stella del mare prega per noi). Vi assicuro che solo questo vale il prezzo del viaggio.
Il faro nell’estremo Nord…
Soddisfatto, riparto per quella che ritengo la destinazione principale della giornata, e una delle più importanti dell’intero viaggio, il Fanad Head Lighthause un romantico e suggestivo Faro, posizionato sulla punta rocciosa più estrema di Fanad Head. Venne costruito dopo una funesta tragedia in mare avvenuta durante una tempesta: un naufragio in cui perì tutto l’equipaggio della fregata Saldanha. Unico sopravvissuto, un pappagallo.
Si parcheggia l’auto proprio nei pressi del Faro, ma l’accesso al faro non è consentito. Un po’ deluso, tendente al depresso, testa china, penso “Tutta questa attesa, e resto fuori del cancello…”.
E ancora…
Cammino pensieroso lungo il promontorio per osservare il faro da lontano, cercando un punto che mi offrisse buona visuale per le foto, e con stupore vedo che più sotto, in posizione molto più vicina al faro, vi è un gruppetto di persone. Gli occhi mi brillano, il cuore si apre, e i miei neuroni incominciano ad incitarmi “Andiamo…andiamo anche noi”. Io non me lo faccio ripete due volte, e penso che se loro sono li, io sarò lì !!
Torno indietro, prendo obiettivi fotografici e cavalletto dall’auto, e cerco di capire come abbiano fatto ad arrivare li quelle persone. Tutto è recintato da filo spinato, e per lo più vi sono strapiombi in cui non è sano finisci dentro.
Ma uno dei miei due neuroni, quello di sinistra per la precisione, mi dice ” Ebete, guarda lì in basso, il filo spinato è allentato e più giù, ci passiamo sopra”. Mica stupido, se non fosse perché è nel mio cervello gli avrei battuto il cinque, ma poco importa, scavalco il filo spinato, che risulta essere allentato, proprio perché la gente lo flette per passarci sopra, faccio una ventina di metri su uno strettissimo sentiero a strapiombo, ed eccoci qui, è fatta, ci siamo, dove volevamo essere.
Tra gli applausi dei miei due amici mi porto proprio nei pressi del faro, da dove si gode una vista mozzafiato, uno degli spettacoli più belli visti in Irlanda. Il bianco del faro, sospeso sulle rocce, che si mescola con il blu intenso di un mare tempestoso, e all’orizzonte un cielo azzurro e nuvole miste tra il bianco e il grigio.
Si resta veramente a bocca aperta, e felici di poter godere di tutto questo, senza l’assidua presenza di orde di turisti, l’Irlanda che si cerca è qui!
Il libro Irlanda
Queste piccole parti sono estratte dal mio libro “Vi racconto l’Irlanda” , Irlanda cosa vedere in dieci giorni, il quale se vorrete potrete trovarlo e acquistarlo nella sezione Shop. Questo libro d’Irlanda è stato inserito tra “I libri più belli sull’Irlanda” del 2021/2022
L’Irlanda del sud, è un meraviglioso paese da visitare, sia in compagnia sia viaggiando da soli….meglio viaggiando da soli si assapora di più la vera essenza, ma va bene anche una buona compagnia per viaggiare in Irlanda, e scoprire cosa vedere in Irlanda.
Voli per Dublino, che è una città bella grande, infatti gli abitanti di Dublino sono 563000 mila. Dicevo voli per Dublino ve ne sono da tutte le città italiane, e si possono trovare voli low cost per Dublino prenotando in anticipo.
Irlanda cosa vedere in 10 giorni? Semplicemente tutto, dalle scogliere al mare, dai prati alle colline, la natura, le belle cittadine, le pecore con i loro cuccioli che pascolano ovunque…ecco cosa vedere in Irlanda…TUTTO.
Viaggiando da soli potrete vedere assaporare quello che i siti di viaggio, le agenzie di viaggio non possono offrire, la vera essenza dell’Irlanda, o come qualcuno la definisce Irlanda del sud o Isola di Smeraldo.
Quindi concludo dicendo: guardate in internet Dublino voli, prenotate con anticipo per trovare un volo low cost, programmatevi cosa vedere in Irlanda, sia che vogliate viaggiare da soli, sia in compagnia. Noleggiate un auto e viaggiate per tutto il sud Irlanda e per il nord, in lungo e in largo seguendo il vostro itinerario di viaggio e dove vi porta il cuore, e fate tante foto. Tante immagini di viaggio, immagini che parlino di Irlanda, perché come dico sempre, un viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi, e quando lo ricordi.