Golden Lane
Questo vicolo si trova all’interno del Castello di Praga situato tra la Torre Bianca, e la Torre Daliborka, nei pressi della Cattedrale di Praga. Si tratta di una stretta viuzza composta da sedici case colorate, in cui su nove è documenta la vita nel vicolo. Le casette colorate hanno un aspetto fiabesco, sorsero nel castello a partire dalla fine del XVI secolo, e furono abitate fino alla seconda guerra mondiale.
L’aspetto attuale del Vicolo d’Oro di Praga risale al 1955. Dopo la ristrutturazione, le casette ospitano un’esposizione sulla vita nel vicolo negli ultimi cinque secoli. Tra il 1916 ed il 1917, nella casa azzurra con il numero 22 lavorò il famoso scrittore praghese Franz Kafka.
Vicolo d’Oro Praga
Al Golden Lane ovvero il Vicolo d’Oro che in ceco si pronuncia Zlatá ulička, non è possibile accedere gratuitamente, ma dovrete acquistare il biglietto d’ingresso al Castello. Con il biglietto potrete visitare la Cattedrale di San Vito, l’antico Palazzo Reale, la Basilica di San Giorgio, e le due torri che delimitano il Vicolo d’Oro, ovvero la Torre Bianca e la Torre Daliborka.
La stradina è stata sottoposta a un’importante restauro in tutte le sue strutture iniziata nel maggio del 2010 e terminata nel giugno 2011. Questo ha permesso non solo di sistemare al meglio i piccoli edifici, ma è stata creata una mostra permanente che permette di visitare l’interno delle varie casette.
Storia del Vicolo d’Oro
Sembra che il vicolo deva il suo nome dagli orafi che abitarono la via per molto tempo. Le piccole case vennero edificate nel 1597 su richiesta di Rodolfo II d’Asburgo.
In principio avrebbero dovuto accogliere le 24 guardie reali, le loro famiglie e i servitori della corte. Ma a dire il vero le guardie e le loro famiglie vi restarono per poco tempo. Conseguentemente e vicolo trovarono posto soprattutto artigiani, bottegai e orafi.
Nel corso del tempo la promiscuità delle persone che abitavano il Vicolo d’Oro non era ben tollerata dalle monache del vicino Convento di San Giorgio. Per questo motivo, nel XVIII secolo la regina Maria Teresa decise di ridurne drasticamente il numero di abitanti, concedendo di restare solo alle persone più dignitose.
Le persone alle quali fu concesso di restare dovevano tra l’altro restaurare le casette, rendendole più ospitali ed esteticamente belle. Fu in questo periodo che le case incominciarono ad essere dipinte con colori brillanti e appariscenti.
Allo stesso tempo, si cominciò a sfruttare lo spazio al meglio, in maniera differente. Essendo le abitazioni molto piccole ad alcune vennero aggiunti dei soppalchi e piani aggiuntivi alti appena un metro.
L’abitazione più famosa del vicolo è sicuramente quella che ospitò Franz Kafka dal 1916 al 1917. Il celebre scrittore ceco vi ha vissuto in compagnia della sorella Ottla. In questa casetta di colore azzurro vi compose la raccolta “Un medico di campagna”. Oggi ospita un negozietto in cui è possibile acquistare i più famosi libri di Kafka.
La casa della cartomante
Altra casa molto affascinante è quella fella cartomante, al numero 14. Qui visse Madame de Thebes prima della Seconda Guerra Mondiale. La donna era molto conosciuta in tutta la città. Essa attese il ritorno dalla Grande Guerra del giovane figlio per 30 anni. Si narra che, ogni giorno, la donna apparecchiasse la tavola per lui e preparasse il letto sperando di vederlo tornare.
Questa donna essendo cartomante predisse che la Germania di Hitler avrebbe perso la seconda guerra mondiale. Per questo venne arrestata dalla Gestapo, che la torturò fino alla morte. A lei è rivolto il ricordo di questo crimine di guerra.
La fine del vicolo nella parte ovest è delimitato dalla casa di Josef Kazda, storico che ospita un grande archivio di pellicole d’epoca e una piccola sala proiezioni. Joseph era un amante cinematografico, e riuscì a salvare diverse opere cinematografiche e locandine, dalla furia distruttiva dei nazisti.
Torre Nera, Torre Bianca e Torre Daliborka
The Gold Lane è delimitata alle due estremità da due torri. La Torre Bianca da un lato e la Torre Daliborka con vicino la Torre Nera dall’altro lato. Nella Torre Bianca è conservata ed esposta una collezione di armi, mentre i sotterranei della torre erano utilizzati come prigione e sala torture, fino al 1473. Al suo interno furono incarcerati personaggi della nobiltà locale. L’alchimista Edward Kelly è stato uno dei tanti prigionieri. Si può vedere la sala torture con all’interno tutti gli orribili strumenti di morte.
Lungo il corridoio sopraelevato che scorre sopra le case si possono ammirare numerose armature e elmi antichi esposti nel lato interno. Nel lato esterno invece si possono ancora vedere le feritoie nelle quali si appostavano gli arcieri in difesa del castello.
Torre Daliborka
Si tratta di una torre cilindrica del 1496 il cui nome risale al suo primo prigioniero: Dalibor di Kozojedy. L’accusa che porto all’imprigionamento del nobiluomo fu di avere appoggiato una rivolta di vassalli contro il loro signore feudale. Per tale motivo lo incarcerarono e successivamente lo giustiziarono nel 1498.
Una leggenda narra che il cavaliere avesse imparato a suonare il violino durante la sua prigionia. Egli suonava nelle giornate solitarie in attesa della sua condanna a morte. La musica si diffondeva in tutto il castello e nelle strade vicine. Per questo molte persone avevano preso in simpatia e accorrevano per ascoltare le sue note malinconiche e per portargli cibo e bevande.
La popolarità di Dalibor a Praga fece si che quando la sentenza di morte per decapitazione dovette essere eseguita, le autorità ebbero paura ad annunciarne la data. Ad ogni modo, l’improvviso silenzio del violino valse più di mille parole.
La torre fu utilizzata come prigione fino al 1781. Questa aveva una struttura particolare, che divideva le celle e le sezioni a seconda della gravità dei reati commessi. Per quelli meno gravi erano riservati i piani superiori, mentre per i reati più importanti i piani inferiori. Era qui infatti che si trovava anche la camera delle torture.
Oltre alle celle, nel pavimento si è conservato un foro circolare che conduce ad un carcere sotterraneo dove i prigionieri venivano calati giù tramite una carrucola.
Casette molto piccole
Sopra tre immagini delle stanze esposte in questo piccolo ma splendido vicolo. La prima a sinistra è la stanza delle torture con i suoi oggetti di morte. La seconda un laboratorio dove si realizzavano utensili. La terza una piccola stanza da letto. Da notare che tutte le stanze dove queste persone vivevano, sono tutte molto piccole, in alcuni casi piccolissime. In pochi metri vi si trovavano il letto, il fornello per cucinare, un tavolino… Insomma dei veri e propri piccoli buchi in cui vivere.
Vicolo d’Oro la sua leggenda
Il Vicolo d’Oro è conosciuto come la Via degli Alchimisti perché esiste una vecchia leggenda secondo cui la stradina sarebbe stata abitata da diversi alchimisti che lavoravano per conto dell’imperatore Rodolfo II.
La leggenda narra che il sovrano asburgico fosse appassionato di alchimia e spronasse questi uomini a cercare il modo di trasformare il ferro in oro prezioso. Gli alchimisti erano impegnati anche nella creazione della famigerata pietra filosofale e nella preparazione degli elisir di lunga vita.
In realtà, gli storici concordano che queste persone vivessero in una via adiacente al Castello e non nel Vicolo d’Oro. Ad ogni modo, la leggenda è sopravvissuta per secoli ed ha conferito a questa via un’aura di mistero e magia. In una sala è riprodotto un laboratorio di un orafo/alchimista seguendo lo stile di vita del XVI secolo.
Vicolo d’Oro orari
Il Vicolo d’Oro del castello di Praga è aperto tutti i giorni della settimana dal lunedì alla domenica: dalle 9:00 alle 17:00. I biglietti li potrete acquistare nella biglietteria del castello.