"il la casa principale di combai di notte illuminato"
Racconti di Viaggio,  Vari luoghi da visitare

Combai

Combai è un suggestivo piccolo borgo in provincia di Treviso, incastonato ai piedi delle Prealpi. È immerso nel verde lussureggiante della Valsana, dove maestosi castagni e vigneti secolari ne disegnano il paesaggio collinare. Questa terra è rinomata per la produzione di Verdiso, Prosecco e, in particolare, del suo celebre Marrone di Combai IGP.

Combai: Posizione e Paesaggio

Il borgo di Combai vanta una posizione panoramica eccezionale, adagiato a 395 metri sul livello del mare, sulla sella della Val Fontana, ai piedi delle Prealpi Trevigiane. Da qui, Combai domina un ampio panorama: a est, la vallata scende verso Miane, Follina, Cison e i laghi di Revine, fino a Vittorio Veneto; a ovest, il paesaggio degrada dolcemente verso Valdobbiadene, costellato dai celebri colli del Prosecco e del Cartizze. Le Prealpi, ricche di boschi rigogliosi che sovrastano il centro abitato, e i castagneti ben curati (un tempo essenziali per la sopravvivenza della popolazione) definiscono l’ambiente. In quota, si trovano ancora gli alpeggi con malghe e casere.

"combai panoramica del paese"

Cenni Storici di Combai e Identità

Con circa 600 abitanti, Combai ha mantenuto nel tempo una forte vocazione agricola. La sua storia affonda le radici nel 1031, anno in cui sembra sia stato citato in un diploma imperiale di Corrado II il Salico. In epoca medievale fu parte della Pieve di Miane, passando poi sotto il dominio dei Conti Brandolini. La vita del paese è stata segnata da povertà, emigrazione e dai drammi dei conflitti mondiali.

Le Memorie di Guerra

Durante la Prima Guerra Mondiale, l’occupazione austroungarica sconvolse il paese, portando miseria a causa della requisizione di bestiame e raccolti. Un episodio toccante di quel periodo è legato alla “Strada de la Fan” (Strada della Fame). Questo sentiero, che sale nel bosco fino a località Costalada, fu costruito dagli Austriaci per il trasporto dei cannoni destinati a bombardare la piana del Piave.

Per un misero tozzo di pane e brodaglia, donne e bambini furono costretti a lavorare alla sua realizzazione. Alcuni tratti del lastricato originale sono ancora visibili. Anche la Seconda Guerra Mondiale ha toccato Combai, in particolare con il complesso fenomeno della Resistenza verso la fine del conflitto. Ancora oggi, da Piazza Brunelli, è visibile il monumento che commemora i caduti delle due Guerre.

Borgo di Combai: le sue chiese

I principali luoghi di interesse religioso di Combai sono: la Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano e il complesso del Colle Ronch con il Santuario della Madonna Addolorata.

Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano

L’esistenza di una cappella a Combai è attestata già nel 1474. Divenne curazia nel 1616 e parrocchia nel 1715, dedicata a Santo Stefano protomartire. La chiesa, consacrata nel 1610, fu ricostruita e ampliata nel corso dei secoli e riconsacrata nel 1868. L’edificio ha una facciata a capanna con un unico portale e un interno diviso in tre navate.


Colle Ronch e Santuario

Dalla Parrocchiale, salendo per Via Capovilla (o “Borgo Pedepiai”), si raggiunge il Colle Ronch, dove si trovano:

  • Borgo Pedepiai: È la parte forse più antica del paese, caratterizzata da architettura rurale con case addossate e agglomerati a “corte chiusa” (un cortile comune con un’unica entrata).

  • Sacello di Sant’Antonio da Padova: Eretto a fine Ottocento in stile neoclassico alla biforcazione della via, è un segno della pietà popolare e ospita una messa per la festa del Santo il 13 giugno.

  • Chiesa Santuario della Madonna Addolorata: Risale agli anni 1830-1840. Il parroco Don Giacomo Raccanelli (1930-1935) ne modificò l’aspetto, aggiungendo il portico. La statua della Madonna è venerata con devozione e portata in processione solenne la terza domenica di settembre.

  • Cimitero di Ronch: Si trova a fianco del santuario e ospita le salme dalla fine dell’Ottocento, subentrando al vecchio cimitero che era a ridosso della Chiesa Parrocchiale. Le sepolture sono semplici, senza sfarzo.

La Croce

Ad est del cimitero si trova la Croce di Ronch, rifatta in legno negli anni Settanta. In totale, sette croci sono dislocate in punti panoramici (Ronch, “Duèl” e “Colnof”). Queste croci simboleggiavano la protezione religiosa del territorio coltivato e della vita rurale degli abitanti di Combai, prevalentemente contadini, ed erano legate alla pratica delle “rogazioni”.

Combai Festa dei Marroni

La 81ª Festa del Marrone di Combai 2025 si svolge a Combai (Miane, TV) dall’10 ottobre al 2 novembre. Organizzata dalla Pro Loco, la manifestazione celebra il Marrone di Combai IGP con un ricco programma che spazia dalla cucina tipica a base di marroni a passeggiate, laboratori e vari eventi culturali.

La documentazione storica, risalente al periodo 1200-1700, attesta che la pedemontana trevigiana a sinistra del Piave è un’area naturalmente vocata alla castanicoltura, una vocazione confermata dalla toponomastica locale. La presenza e le particolari qualità del castagno sono diffuse in tutta l’area da Segusino a Cordignano, con Combai come epicentro di questa tradizione.

La nascita della Festa dei Marroni

La Festa dei Marroni nacque nel 1945 su iniziativa della banda musicale, evolvendo poi in un evento parrocchiale e, dopo il 1972, sotto l’organizzazione della Pro Loco. L’affluenza crescente portò all’anticipo della festa a ottobre per una migliore qualità del prodotto, alla costruzione del Salone delle Feste e all’aggiunta di iniziative culturali come il “Progetto Natura” (1985).

Il consolidamento della tradizione ha portato alla fondazione, nel 1994, dell’Associazione dei Produttori dei Marroni di Combai. Il culmine di questo sforzo è stato raggiunto nel 2009 con l’ottenimento del marchio europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta) per il Marrone di Combai, certificandone la qualità e il legame con il territorio.

Durante i fine settimana, sono previsti eventi, spettacoli e pranzi speciali a base di marroni, come gnocchi, spezzatino e pasticcio. Inoltre sono in programma diverse attività, tra cui passeggiate tra i boschi e i castagneti, alcune delle quali gratuite e adatte alle famiglie.

Castagne e Marroni

Non possono mancare le passeggiate per la raccolta dei marroni. Percorsi guidati dove è possibile raccogliere i gustosi Marroni di Combai, previa prenotazione. Colgo l’occasione per ricordare che in tutta la zona, la raccolta dei marroni non è permessa, tranne che nelle zone consigliate in cui si accede accompagnati o con prenotazione.

Il motivo di ciò è presto detto. Nella zona gli alberi di castagno, non crescono spontaneamente, ma sono stati piantati, curati, e la zona viene tenuta pulita tutto l’anno dagli agricoltori proprietari dell’appezzamento, che sono poi riuniti in cooperativa.

Il Castagno e il Marrone sono due frutti diversi che provengono da piante differenti. La castagna è il frutto del castagno selvatico, mentre il marrone deriva dal castagno coltivato e selezionato. Le principali differenze sono nel colore della buccia (più scuro e uniforme nella castagna, più chiaro e striato nel marrone), nella forma (più allungata la castagna, più tondeggiante il marrone), nella pellicola interna (la pellicola del marrone non penetra nella polpa e si stacca facilmente), e nel gusto, più dolce e profumato nel marrone.

Una bella casa nel centro di Combai e il sottoscritto Luca Rubbis al brindisi con il vino locale: il Verdisio

Il Bosco Incantato

Il “Bosco Incantato” o come viene definito BoscAR-T offre un suggestivo percorso ad anello attorno al borgo di Combai, ideale per tutti, grandi e piccini. Si snoda tra castagneti secolari, per circa due km, e il tipico paesaggio collinare di latifoglie, regalando scorci di grande bellezza.

"scultura in rami di albero portale ingresso bosco incantato"

Lungo il percorso, i visitatori sono accompagnati da sculture realizzate con legni raccolti nel sottobosco, durante il Simposio di Scultura che si tiene annualmente in occasione della Festa dei Marroni. Queste opere raffigurano personaggi, miti e leggende tratti dalla tradizione favolistica locale.

Tale repertorio narrativo popolare attinge ampiamente sia dalle leggende delle montagne bellunesi che dal ricco bacino di storie tramandate oralmente dagli anziani lungo il fiume Piave. Ogni scultura è corredata da una didascalia che ne spiega il significato simbolico e il richiamo alla tradizione.

BoscAR-T  sculture e leggende

All’interno del percorso potremo incontrare: Il Drago di Moncader, una figura mitologica locale, enorme e terrificante, che appariva con occhi di fuoco nelle notti senza luna tra il colle Moncader e località Busa de Guia.

""scultura in rami di albero drago moncader" 

Il BasiliscoBiss Badaliss nel dialetto locale realizzato con la legna raccolta dalla pulizia del bosco. Un’installazione artistica di tre metri di altezza e sei di lunghezza che si sviluppa su quindici metri quadrati. Animale mitologico ispirato dalle poesie e dalle favole della tradizione, quelle che venivano raccontate ai bambini. Una creatura che nel mito è poco socievole, anzi paurosa e pericolosa. 

Ma il Biss Badaliss di BoscART però, pur rispettando i canoni estetici della leggenda, è un animale affabile posto a guardia del bosco. Si narra che abbia il potere di uccidere con un ipnotizzante sguardo, pietrificando le sue vittime.

El Matharol

“El Matharol” si riferisce al Mazaròl, una creatura leggendaria. Un folletto vestito di rosso, dalla testa ai piedi, con un cappello e scarpe a punta, viso rugoso e lunga barba. Dispettoso e solitario, si aggira per i boschi, vicino ai corsi d’acqua, ai campi o alle stalle. Se calpesta le sue impronte, la persona rischia di perdere la memoria e il sentiero di casa, rimanendo smarrita per tutta la notte.

Si diverte ad annodare la coda e i crini dei cavalli nelle stalle e può imitare suoni o persone per ingannare i viandanti. Insomma un simpatico folletto alquanto dispettoso, che nell’opera viene raffigurato con un enorme piede.

All’inizio del percorso troviamo il grande Gallo di Combai alto ben tre metri, sempre realizzato con il legno di scarto della manutenzione del bosco di Conbai. Queste opere sono realizzate da realizzato dagli scultori Pietro Colmellere, Dario Bordin e Alberto Boschetti utilizzando come detto legna trovata in loco.

"el matharol scultura fatta con rami"

El Matharol

Il Borgo di Colmellere

Alla fine del percorso del Bosco incantato di Combai con una deviazione di pochi passi troviamo il  Borgo di Colmellere, Il Borgo è un piccolo e antico nucleo abitativo a sud-ovest del centro di Combai, noto per la sua struttura medievale con corte centrale e antichi elementi architettonici. Da questo piccolo borgo nascerà poi il più grande borgo di Combai.

Il toponimo è antichissimo ed è citato già attorno al 950 come Col de Melleris (da un proprietario terriero di nome Mellius). Gli edifici mantengono la loro struttura originaria di epoca medievale, organizzati attorno a una corte centrale che ospitava il cortile, il pozzo e il forno comune. Le costruzioni conservano elementi architettonici tradizionali come la “ritonda”, un’area semicircolare all’interno della cucina che include il focolare e che sporge all’esterno con la canna fumaria, e il “piol”, un caratteristico ballatoio porticato al primo piano, tipicamente dotato di parapetto in legno.

Dove dormire e dove magiare a Combai

Essendo un piccolo borgo, non vi sono molti Bed and Breakfast e ristoranti nel centro del paese. Ma ciò che si trova è più che sufficiente per Combai, e da la possibilità di scelta.

Bed and Breakfast

Per soggiornare una o più notti posso citare: Il B&B Casa di Campagna, antica casa colonica immersa nella zona delle caratteristiche colline del prosecco, ha conservato inalterato il fascino del tipico rustico, arricchendolo con moderni confort. 

Agriturismo Crodi, scelta ideale per assaporare in pieno relax e in ogni stagione dell’anno un ambiente rustico ancora intatto. Tre camere semplici e confortevoli, specchio del sentimento di accoglienza, gentilezza e semplicità. E per concludere citiamo il Biss Badaliss, ristorante. con camere, dove la cucina è una garanzia di qualità, freschezza e bontà, e il B&B Isabella immerso nel verde e nella tranquillità.

Per chi poi cerca un luogo tranquillo e informale, a pochi passi del centro, gestito con gentilezza e disponibilità, può alloggiare a Ca’ Marinella. Disponibili camere, o appartamenti con angolo cottura, ideali per famiglie. 

Agriturismo Giardino Sospeso e Cimabella

Una menzione particolare la rivolgo all’Agriturismo Giardino Sospeso, in cui ho avuto il piacere di ricevere ospitalità. Ha due sedi, una in centro del paese di Combai, l’altra poco in alto seguendo Via Trieste, nominata Cimabella. Da qui si gode una vista spettacolare della vallata, con la possibilità di fare colazione godendo di questo spettacolo, con le dolcezze casalinghe preparate direttamente dalla proprietaria Romilda, gentilissima e fantastica pasticciera. 

Le camere del Giardino Sospeso fanno parte di un’ala dell’abitazione sita nel centro storico di Combai, costituita da un rustico di pietra completamente ristrutturato con l’uso di materiali naturali. Esse si affacciano sul “Giardino Sospeso” e sul “Cortile Segreto” mentre la vista spazia dalle colline del prosecco alla vallata sottostante. Per la colazione…ci pensa sempre la signora Romilda !

Agriturismo Giardino Sospeso nel centro di Combai

Dove mangiare a Combai

Il Ristorante Biss Badaliss lo abbiamo già visto in precedenza, ora voglio citarvi la Trattoria Bistrot 395, posto incantevole con una vista mozzafiato. Agriturismo Riva dei Tör dove vengono serviti prodotti di loro produzione, affettati e formaggi accompagnati dal pane casereccio, vini e grappa di prosecco.

Concludo con l’agriturismo nel quale ho avuto il piacere di cenare nella mia visita durante la Festa dei Marroni di Combai: Osteria al Contadin, in pieno centro paese. Atmosfera genuina, con il soffitto di travi in legno, l’arredamento rustico ma sapientemente raffinato, trasmettono una sensazione di semplicità ma al contempo di grande cura.

"ingresso osteria contadin"

Per ogni luogo dove alloggiare, o mangiare, ho collegato il nome con il link del sito ufficiale del luogo, se presente, così se interessati potrete trarre ulteriori informazioni, ed eventuali contatti per prenotazioni.

"striscia loghi comune provincia regione veneto"

Materiale informativo finanziato dal Complemento di Sviluppo Rurale per il Veneto 2023-2027. FEASR – Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Organismo responsabile dell’informazione: Coop Agricombai.
Autorità di gestione regionale: Regione del Veneto – Direzione AdG FEASR Bonifica e Irrigazione.

Il Vino Verdiso di Combai

Vogli concludere questo mio viaggio nella Festa dei Maroni, nella storia e curiosità di Combai, con un’ultima citazione: il Vino Verdiso. Il Verdiso è un vitigno secolare, autoctono. Secco vivace, con ricordo di mela acerba e con retrogusto leggermente amarognolo. È di media alcolicità, godibile con antipasti magri, pesce, risotti primaverili alle erbe.

Alla vista si presenta di un colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli. Il sapore è secco, vivace, asprigno, con ricordo di mela acerba e retrogusto leggermente amarognolo. All’olfatto le note di frutta a polpa bianca, ampie ed aggraziate, si uniscono ad un tono di erba appena tagliata.

Anche per questa autentica specialità di Combai, esiste una Festa del Verdiso di Combai che si tiene nel mese di Maggio. Ma questa è un’altra storia….. Magari ci ritroviamo alla Festa del Verdiso 2026.