
I Liagò Veneziani
I liagò sono un elemento architettonico peculiare dell’edilizia veneziana, spesso confuso o associato alle più note “altane”. Sebbene entrambi siano spazi esterni sopraelevati, hanno caratteristiche e funzioni distinte.
Etimologia e Funzione: Il termine liagò deriva probabilmente dal greco heliacon, che significa “luogo esposto al sole”. Questa etimologia ne svela la funzione principale: essere un ambiente protetto e ben illuminato, una sorta di “salotto all’aperto” dove godere della luce solare per gran parte della giornata. Erano usati per svariate attività domestiche, dal prendere il sole al chiacchierare, lontano da sguardi indiscreti.
Struttura: A differenza delle altane, che sono terrazze scoperte in legno poste sui tetti, i liagò sono delle logge sporgenti, quasi dei balconi coperti. La loro struttura è tipicamente in legno, chiusa su tre lati (quattro, se si considera anche la facciata del palazzo) e aperta solo verso l’esterno, spesso con ampie vetrate che garantivano una grande luminosità. La loro posizione, generalmente al secondo piano dei grandi palazzi, li rendeva particolarmente esposti e luminosi, soprattutto quelli che si affacciavano sui canali, sfruttando anche la luce riflessa dall’acqua.
Rarità e particolarità: Oggi i liagò sono piuttosto rari e rappresentano un dettaglio architettonico di notevole pregio. La loro posizione insolita, a volte in corti interne o su edifici modesti, li rende ancora più interessanti, poiché in contrasto con la loro funzione originaria. Sono un’espressione dell’architettura veneziana che combina utilità, eleganza e la necessità di sfruttare al meglio ogni angolo di luce in una città fatta di calli strette e spazi limitati.

Il Liagò di Corte dei Preti
I liagò, elementi tipici dell’architettura veneziana, sorgono solitamente sui grandi palazzi, quasi sempre al secondo piano e, più raramente, al primo. La loro posizione ideale è quella che si affaccia sui canali, così da essere baciati dal sole per la maggior parte della giornata, anche grazie alla luce riflessa dall’acqua. Il loro scopo, infatti, è proprio quello di essere un luogo luminoso e soleggiato.
Questo liagò, interamente in legno e perfettamente restaurato, rappresenta invece una vera rarità. Anziché trovarsi su un grande palazzo, è nascosto in una corte e, per di più, si trova al primo piano di una casa modesta.
Questa caratteristica così insolita, che potrebbe forse essere stata una concessione speciale (il nome “Corte dei Preti” fa pensare a un qualche ecclesiastico), ci offre un’occasione unica a Venezia: la possibilità di vedere e toccare con mano un liagò da una distanza ravvicinata. Un altro dettaglio curioso è che copre quasi del tutto la visuale della finestra della casa vicina.
La leggenda: Corte dei Preti
A Venezia, i liagò sono come gemme incastonate nei grandi palazzi, baciati dal sole. Ma nella Corte dei Preti, in una semplice casa al primo piano, si nasconde un liagò unico, un balconcino di legno che non ha mai visto la luce diretta del sole. Questa storia racconta il perché.
Molti secoli fa, in quella casa buia e modesta, viveva un ragazzo orfano, un’anima silenziosa che passava le sue giornate a sognare. Non aveva nulla, solo il buio della sua piccola stanza e il suono lontano della città. Il suo unico desiderio era sentire il calore del sole sulla pelle, ma la sua finestra, stretta e scura, non lasciava passare neanche un raggio.
Un giorno, in preda alla tristezza, il ragazzo prese in mano ciò che aveva: un pezzo di legno, un po’ di fango e le sue lacrime. Con la forza della sua volontà e la tristezza nel cuore, cominciò a lavorare. Non costruiva per un committente, ma per sé stesso, per un sogno che sembrava impossibile.
Con le sue mani, scavò il fango, lo plasmò e lo fece diventare un pezzo di legno. Non sapeva che stava costruendo un liagò, ma sentiva solo che la sua creazione doveva essere un ponte tra la sua oscurità e la luce del mondo. Lavorò per giorni e notti, finché non ebbe un liagò completo.
Lo posizionò davanti alla sua finestra e lo fissò con le sue lacrime. In quel momento, accadde un miracolo. I raggi del sole, come se fossero attratti dalla purezza del suo desiderio, si fecero strada tra le ombre dei palazzi, si tuffarono nella corte e, per la prima volta, illuminarono il liagò. Il ragazzo, per la prima volta nella sua vita, sentì il calore del sole sulla pelle.


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