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Chiesa di San Moisè

La Chiesa di San Moisè a Venezia è un affascinante esempio di architettura barocca, con una storia lunga e complessa che si estende per oltre un millennio. Sebbene non sia ricca di leggende popolari come altre chiese veneziane, la sua storia e le sue opere d’arte nascondono dettagli interessanti e curiosità.

Storia Chiesa San Moisè

Origini antiche. La prima chiesa fu fondata verso la fine dell’VIII secolo (attorno al 797) dalle famiglie Artigeri e Scopari e fu inizialmente dedicata a San Vittore. Nel X secolo, l’edificio fu ricostruito da Moisè Venier, un ricco patrizio veneziano, che decise di dedicarla al profeta biblico Mosè, da cui la chiesa prende il nome attuale.

Ricostruzioni e aspetto attuale. Dopo un incendio che devastò gran parte di Venezia nel 1105, la chiesa di San Moisè fu ricostruita. L’aspetto attuale, con la sua sontuosa e unica facciata barocca, risale a una ristrutturazione radicale del XVII secolo, completata nel 1668. Il progetto fu curato dall’architetto Alessandro Tremignon, e il finanziamento fu in gran parte sostenuto dalla famiglia patrizia Fini. Sulla facciata, infatti, si possono vedere sculture e rilievi che celebrano la famiglia mecenate.

Le vicende napoleoniche. Durante il periodo napoleonico, la parrocchia fu soppressa e aggregata a quella di San Marco, per poi riottenere il suo status di parrocchia nel 1967.

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Curiosità e opere della Chiesa di San Moisè

 La facciata della chiesa è uno degli esempi più appariscenti e “teatrali” del barocco veneziano. È riccamente decorata con statue e sculture, molte delle quali opera dello scultore fiammingo Heinrich Meyring. Al di sopra del portale, si nota il busto di Vincenzo Fini, il principale committente del restauro.

Opere all’interno

Nonostante l’esterno imponente, l’interno della chiesa custodisce importanti opere d’arte. Tra queste, si possono ammirare: “La Lavanda dei piedi”, attribuita a Tintoretto. Il dipinto si trova in una cappella a sinistra dell’altare maggiore.  “L’Ultima Cena”, attribuita a Palma il Giovane. Anch’essa è collocata nella cappella a sinistra dell’altare maggiore.

Opere di Girolamo Brusaferro. La chiesa ospita anche due dipinti di questo artista del Settecento, “La Sommersione del Faraone” e “L’Elevazione della Croce”.

Una “Pietà” scultura di grande delicatezza e notevole valore, realizzata nel 1723 da Antonio Corradini, famoso scultore che realizzò anche il “Cristo Velato” nella Cappella Sansevero a Napoli. Vi si trovano inoltre un “Crocifisso ligneo” del 1711, opera di Giuseppe Torretti, e un paliotto in bronzo del 1633, opera di Nicolò Roccatagliata.

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Curiosità

La tomba di John Law. All’interno della chiesa si trova una semplice lapide che segna il punto di sepoltura del finanziere scozzese John Law. Law fu l’ideatore del cosiddetto “Sistema del Mississippi”, una complessa speculazione finanziaria che portò alla rovina economica in Francia all’inizio del XVIII secolo. Dopo il suo fallimento, si ritirò a vivere a Venezia, dove morì nel 1729.

La chiesa di San Moisè offre un esempio affascinante della fusione tra architettura e arte barocca, con una ricca decorazione che ne fa una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte a Venezia.

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