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Corte de l’Anatomia

A Venezia, nel sestiere di San Polo, si trova un luogo dal nome inquietante, che evoca antiche pratiche mediche: la Corte de l’Anatomia e l’omonimo ponte. A dispetto del nome, non ci sono prove concrete che qui si praticassero dissezioni di cadaveri.

L’ipotesi più accreditata, e che rende questo luogo così affascinante, è che il nome derivi da una farmacia che in passato si trovava in questa zona. Si ritiene che la farmacia si chiamasse “all’Anatomia” perché vendeva preparati e droghe medicinali a scopo didattico.

Un’altra teoria, meno documentata, suggerisce invece che l’appellativo sia legato all’attività di un chirurgo che vi risiedeva e che era solito effettuare dissezioni. Da questo il nome di Corte de l’Anatomia.

Teatro de l’Anatomia

Vero è che a poca distanza da questa corte dell’Anatomia si trova un edificio a cui fa riferimento, il cosiddetto “Osservatorio”, che era un vero e proprio teatro anatomico, costruito per la dissezione e lo studio dei cadaveri. La sua storia è affascinante e dimostra l’importanza di Venezia nello sviluppo della medicina.

Le prime lezioni documentate risalgono al lontano 1368, con la legge che imponeva l’autopsia annuale di un corpo per scopi didattici. Nel corso dei secoli, gli studi anatomici si svolgevano in vari luoghi, come conventi e scuole, ma l’idea di un luogo apposito fu proposta dal medico Alessandro Benedetti già nel 1480. Tuttavia, il progetto del Teatro de l’Anatomia, si concretizzò solo nel 1671, grazie al lascito del patrizio Lorenzo Loredan.

Teatro Anatomico di Venezia

Questo teatro anatomico, uno dei più antichi d’Europa, si trovava al civico 1507 vicino a Campo San Giacomo dall’Orio. Era un punto di riferimento per medici da tutta Italia e dall’estero, che venivano qui per fare pratica di dissezione. L’edificio, che aveva anche una porta d’acqua per la movimentazione dei “materiali”, fu anche sede della Scuola dei Medici.

Un grave incendio nel 1800 lo danneggiò seriamente e, sebbene ripristinato, fu utilizzato solo per pochi anni prima che gli studi anatomici fossero definitivamente trasferiti a Padova, all’epoca importante centro universitario.