Arti e Mestieri di Venezia
In questo articolo voglio raccogliere una breve lista di arti e mestieri veneziani, professioni nate e cresciute in mille anni di storia della Repubblica della Serenissima. Molte di queste esistevano anche in altri paesi, città o luoghi, magari sotto altri nomi dialettali o nella lingua locale, mentre altre sono propriamente veneziane, uniche nel loro genere.
Molte di queste arti e mestieri continuano tutt’oggi, talvolta con nomi diversi o con sostanziali cambiamenti, ma sempre derivate da antiche pratiche e tradizioni. Ciò che più conta, però, è che i mestieri svolti dai “mastri veneziani” hanno ereditato conoscenza e passione dalle generazioni precedenti. Per essere più chiari, vi cito una professione su tutte che più richiama alla mente quando si parla di arti e mestieri veneziani: il Gondoliere.

Gondoliere di Venezia
Come non cominciare con il mestiere e l’arte più conosciuta di Venezia: il Gondoliere. L’arte del gondoliere a Venezia è una professione antica e un’icona della città, che combina abilità nautica, conoscenza storica e un profondo legame con la cultura veneziana. Non si tratta solo di manovrare una barca, ma di un’arte complessa e ricca di tradizione.
La figura del gondoliere risale a molti secoli fa, e diventare gondoliere richiede un percorso impegnativo. Fino a poco tempo fa era una tradizione tramandata di padre in figlio. Ora, per ottenere la licenza, è necessario superare un esame completo.

Arte
Arte, intesa come corporazione. Termine di origine medievale. Associazione giuridicamente riconosciuta dal governo della Repubblica, che raggruppava tutti coloro che esercitavano lo stesso mestiere o professione.
Il Barbier
Tra le figure più importanti e complesse vi era quella del Barbier genericamente barbiere in veneziano. C’è da sapere però che la loro professione era molto più articolata di quanto il nome suggerisca, e si distinguevano diverse specializzazioni all’interno della stessa “Arte” (corporazione).
Le Specializzazioni dei Barbieri Veneziani
Barbitonsori: Erano i barbieri nel senso più comune del termine, quelli che si occupavano principalmente del taglio di barba e capelli. Questa era la loro funzione più “estetica”.
Conzaossi: Come suggerisce il nome, questi barbieri erano specializzati nella cura delle fratture e nella sistemazione delle lussazioni. Erano, in pratica, degli ortopedici dell’epoca.
Norsini: Il termine “norsino” (o “norcino”) potrebbe derivare dalla città di Norcia, nota per le competenze chirurgiche in questo campo. I norsini si occupavano della cura delle ernie e, in alcuni casi, degli organi genitali. Le loro pratiche potevano essere anche piuttosto estreme per l’epoca.
Barbieri cavadenti: Questi erano i dentisti dell’epoca, specializzati nell’estrazione dei denti e nella cura dei problemi orali.
Stueri: Prendevano il nome dalle “stue” (stufe), locali riscaldati usati come bagni pubblici. I stueri, oltre a praticare la cura del corpo, si occupavano anche del trattamento e dell’estirpazione dei calli.
Braghieri: Questi barbieri erano specializzati nella confezione e applicazione di fasciature, in particolare per le ernie, e talvolta si occupavano anche della castrazione degli animali. Le immagini dei mestieri che seguono, sono frutto dell’intelligenza artificiale.

Mestieri e Arti nella Repubblica di Venezia
Ora nominiamo alcune delle arti e mestieri di Venezia anche se a questi poi ve ne arano molti altri meno diffusi o nominati. Ognuno aveva il suo nome rigorosamente in dialetto veneziano, ma nominarli tutti è impossibile. Ecco i più conosciuti.
Mascareri – La creazione delle maschere veneziane è un’arte antica, che ha raggiunto la massima notorietà grazie al Carnevale.
Maestri Vetrai – L’arte del vetro soffiato di Murano è celebre in tutto il mondo per la sua bellezza e la sua innovazione.
Tagiapiera – Tagliapietre, artigiani veneziani i quali sono sempre stati abili nel lavorare la pietra, utilizzata per costruire edifici e decorare ambienti.

Batelante – barcarolo di barche da trasporto, detto anche peater, burcer, draganter, che conducevano, rispettivamente, la peata, il burcio, la draga.
Batioro – artigiano che batteva sul marmo con un martello nella pergamena l’oro e l’argento, riducendoli in foglie sottili utilizzate poi nelle decorazioni.
Biavarol – semplicemente l’alimentarista, colui che aveva una bottega di generi alimentari.

Becher – il macellaio, inteso come carne: bovina, equina, pollame…
Bocaler – artigiani che fabbricavano e vendevano boccali, pentole, stoviglie e alti oggetti in ceramica e terracotta.

Calegher – l’arte del calzolaio, come ampiamente spiegato in una sezione del libro.
Frutajuolo o Frutarol – il fruttivendolo, colui che vendeva frutta e verdura.
Forner – il fornaio, colui che cuoce qualsiasi vivanda nel forno per conto terzi, ma non il pane.

Impiraresse – Donne che infilavano le perle di vetro di Murano per creare collane, rosari e altri ornamenti.
Luganegher – salumiere, pizzicagnolo, cioè un negoziante specializzato nella vendita di generi alimentari, a lunga conservazione, conme salumi, formaggi, conserve e gastronomia.
Per conoscere Angoli Nascosti, Storie e Leggende di Venezia
L’Arte e mestiere dei Marangoni
Marangoni genericamente coloro che facevano i falegnami, gli artigiano del legno. Questi poi a seconda di ciò che facevano venivano denominati: da soaze: falegnami intagliatori di cornici, da rimessi: impiallacciatori. da noghera: mobilieri, da case: carpentieri edili da squeri: costruttori di navigli, asadori: specializzati nell’uso delle asce da piallo, boteri: specialisti nel costruire le botti, remeri: specializzati nella costruzione dei remi, segadori o segantini: specializzati nel segare la varie parti di un tronco, alborante: maestro che fabbricava gli alberi delle navi.

Marinero o mariner – marinaio, ancor oggi potrete sentire i veneziani che chiamano il personale di servizio sui vaporetti “marineri”…”ciò mariner, te me fa montar in barca…”.
Pescaori – pescatori, coloro che si dedicavano alla pesca.
Pestiner – lattaio, lattivendolo, era colui che portava il latte fresco direttamente a domicilio, spesso con un carretto o una bicicletta attrezzata.
Pistor – fornaio o panettiere; Questo termine deriva direttamente dal latino pistor-ōris, che significava originariamente “chi pesta i cereali nel mortaio” e poi “panettiere”. È un termine ancora ben diffuso a Venezia. In città è comune trovare riferimenti a questa figura storica, come ad esempio la “Calle del Pistor”, che indica la strada dove si trovava una volta un forno o una bottega di panettiere.

Remer – artigiano che costruiva i remi, vedi tra le specializzazioni dei Marangoni.
Sartor – la nobile arte del sarto. Il sartor è l’artigiano che realizza, ripara o modifica abiti, sia su misura che preesistenti. A Venezia, come in altre città storiche, la figura del sartor era ed è ancora molto importante, specialmente per la creazione di costumi tradizionali.
Scaleter – quello che oggi chiamiamo pasticcere. II termine deriva dal veneziano scaleta, una specie di ciambella fatta a scacchi o a forma di piccole scale.
Scoazzer – spazzino, netturbino, dal termine “scoazze” immondizie.
Scapolo – anticamente stava ad indicare chi faceva il soldato o il marinaio, dopo aver finito il tempo dell’arruolamento. Da questo deriva il termine attuale “uomo che non ha vincoli coniugali, non ammogliato, celibe” definizione che si afferma nel corso del XVI secolo.
Spezier – droghiere, commerciante di spezie, aromi, e altri articoli simili. Il termine deriva da “droga” nel suo significato originario di spezia.
Squerariol – costruttore di barche, e i così detti Squeri erano i cantieri dove essi lavoravano.
Tiraoro – artigiano che lavorava l’oro e l’argento riducendoli in fili sottili e avvolgendoli sulla seta.

Queste e molte altre professioni, dall’arte della stampa a quella della tessitura, hanno contribuito a forgiare l’identità unica di Venezia, una città costruita non solo sull’acqua ma anche sul lavoro, sull’abilità e sull’ingegno dei suoi artigiani.
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